About Banksy in aiuto dei migranti
Il popolare street artist riafferma il suo impegno sociale nel Mediterraneo
“An anonymous […] street artist, vandal, political activist, and film director […]” Se quello che si cerca sono informazioni sullo street-artist di maggior fama mondiale, questa è l’ineluttabile introduzione alla sua biografia di wikipedia.org. Popolare fautore di opere di protesta, riottose e contestatarie sia sul piano sociale e politico, sia contro il sistema del mercato dell’arte, in questi ultimi giorni il nome di Banksy rimbalza da un quotidiano all’altro per l’ultima vicenda a lui legata: Louise Michel non è però il titolo di un nuovo graffito, bensì l’imbarcazione acquistata dall’artista e segretamente salpata il 18 Agosto dalla zona di Valencia con lo scopo di salvare vite nel mediterraneo.
Banksy, unico finanziatore dell’impresa, ha deciso così di investire i soldi ricavati dai lavori realizzati in passato sulla crisi dei migranti, legando il suo nome nuovamente all’enorme questione sociale che vede coinvolta tutta l’Europa, come già fece ad esempio nel 2018 con l’opera “Dream Boat” acclamata al suo Dismaland (un macabro parco divertimenti performance dell’artista, storpiatura del mercificato Disney) e messa alla lotteria dalla ong Choose Love help Refugees, indirizzando ai rifugiati ogni ricavato.
La nave oggi già attiva in mare, resta un’iconica opera d’arte: dipinta di rosa e con una bambina che sorregge un salvagente a forma di cuore, ricorda i famosi stencil dell’artista, alcuni dei quali saranno visibili nella mostra Banksy al Chiostro del Bramante già dal prossimo mese fino all’Aprile del 2021, augurandoci che altrettanto presto cambino rotta le politiche europee e resti sicura quella della Louise Michel.