“Chi guida”, il nuovo singolo dei Molotov d’Irpinia estratto da “Amore a prima festa”
Molotov d’Irpinia l’album “Amore a prima festa”
Molotov d’Irpinia è un gruppo campano composto da Antonio Modano, Piero Buccella, Giuseppe Capobianco, Giovanni Famiglietti, Andrea Saldutti, Pietro Giusto e Franco Zarella. Negli anni la band ha ottenuto un buon successo e delle collaborazioni davvero interessanti, con molti artisti del mondo musicale, aprendo anche i concerti di 99 Posse, Vinicio Caposella, Eugezio Bennato, Dolcenera,Kutzo, solo per citarne alcuni. Sono alla pubblicazione del loro terzo album “Amore a prima festa” pubblicato a marzo di quest’anno.
Comincerei a chiedere perché Molotov come nome della band? Cosa rappresenta?
In realtà è un nome non scelto. Di fretta ci venne assegnato da un ragazzo per “pubblicizzare” un evento scolastico al quale avremmo dovuto suonare. Molotov è un nome usatissimo da tantissime band, ma la situazione ci piacque e decidemmo di conservarlo. Poi divenne Molotov d’Irpinia, in onore ai paesaggi che ispirano tutte le nostre canzoni.
Un gruppo di amici che si tramuta in una band, com’è avvenuta questa trasformazione?
La trasformazione è casuale. Inizi per gioco e, se piaci a chi ti ascolta, se emozioni e ti diverti, oggi sei su un palco, domani su due e dopodomani sei su più di cento palchi. E ti ritrovi un gruppo di amici ma anche colleghi.
“Chi guida” è il singolo estratto dall’album “Amore a prima festa”, in rotazione radiofonica, inno all’amicizia, vi rappresenta?
Beh, direi di si. Siamo una squadra, condividiamo tutto, siamo uno “l’autista dell’altro”.
L’album “Amore a prima festa” è un insieme di rock, folk, nei testi si sente tanta Irpinia. Come sono nati i testi e la musica?
I testi nascono dall’osservazione di tutto ciò che ci circonda. Dai paesaggi alle persone. Poi vengono gonfiati dalla fantasia. L’Irpinia è il punto di partenza, ma non ci poniamo limiti nella scrittura, ne confini linguistici o territoriali. E’ un album molto spensierato e fresco. La musica naturalmente è frutto del lavoro di un produttore (Massimo de Vita- Blindur) e di un fonico (Paolo Alberta – Negrita) oltre che alle idee ed il lavoro di ogni singolo componente della band.
È il terzo album della band. Com’è cresciuta la band musicalmente in questi anni?
Credo che siamo cresciti moltissimo. Siamo partiti dalla musica popolare propriamente detta, e nel tempo abbiamo avvertito l’esigenza di trasformarci. Oggi possiamo definirci una rock band d’autore con migliaia di fan sotto i palchi locali, che tenta di esportare tutto il lavoro fatto, al resto d’Italia.
Qual è l’innovazione che c’è in questo ultimo album?
È il sound ad essere rinnovato, più rock, più biologico e i testi. Ci siamo svincolati da tutto quello che era Molotov d’Irpinia del passato. Siamo rinati in meglio.
Nell’album si toccano anche tante tematiche importanti, come la donna oggetto, la depressione, come vi approcciate a queste difficoltà umane?
Sono realtà vicine. Tendenzialmente siamo un gruppo festo e che ama vedere le persone saltare durante i concerti. Tuttavia una canzone deve avere pur sempre un messaggio da lanciare, che non sia semplicemente un bacio sulla spiaggia o la Ferrari d’oro, dei tormentoni in cima alle classifiche digitali.
C’è un brano che sentite più vostro?
Tutti.
E quello che invece vi vede più innovativi a livello musicale?
Penso che sia “la vodka e la birra”, perché ha anche delle venature pop, mai toccate prima.
I Molotov d’Irpinia dove sognano di arrivare?
Sui palchi dei principali festival italiani, quelli con un pubblico predisposto alla musica d’autore e al divertimento. E scendere sudati e contenti dal palco, dopo aver dato il massimo.
Localmente facciamo concerti che contano anche due/tremila persone sotto il palco, conosciamo la spinta che il pubblico dona alla riuscita del concerto. Vorremmo poter portare un giorno la nostra energia in tutta Italia.
Estate impegnativa o rilassante?
Diciamo che l’intero anno è impegnativo. Veniamo dalla realizzazione dell’album e dei video connessi e, oltre alla promozione, abbiamo diversi concerti da onorare durante tutta l’estate.
Grazie mille per averci dedicato del tempo e un grandissimo in bocca al lupo per questo e i prossimi lavori!
Viva il lupo!
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