Chiara Casarico ci invita alla XII ed. di Agorà
Un flusso di teatro e musica invade la periferia di Roma: è Agorà
La piazza come fonte di ispirazione e luogo di incontro per la cultura, in particolare musica e teatro, le principali attività di Agorà – Teatro e musica alle radici, il festival organizzato da Chiara Casarico e Tiziana Scrocca della compagnia Il NaufragarMèDolce, che torna per la sua dodicesima edizione. Tanti gli eventi in programma che animeranno le piazze di due Municipi.
Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro – Anno 2023 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.
Agorà rappresenta la piazza, il contatto con la cittadinanza che in passato utilizzava proprio questo luogo pubblico per discutere, filosofare, stringere accordi e anche collaborazioni. Il luogo degli incontri con una vasta parte della cittadinanza. Ma dalla piazza si entra anche in teatro, nel museo, nelle biblioteche e non solo. Questo e molto altro è il festival Agorà e ce lo racconta una delle organizzatrici, Chiara Casarico, che ringraziamo per essere sulle pagine di CulturSocialArt.
È partita la XII edizione di Agorà – Teatro e Musica alle Radici, quest’anno, però, abbiamo cambiato location, dove vi troverete?
Agorá mantiene la propria vocazione di festival diffuso, che per l’annualità 2023 si dipanerà in diverse zone del IV e a Ostia per il X Municipio. Dalla piazza al parco, dal museo alla biblioteca, dalla strada al teatro, l’offerta di spettacolo sarà multiforme e variegata: nelle piazze di San Basilio, Casal Bertone, Casal Bruciato e Settecamini porteremo il “Pop Up Theatre”, il teatro all’ improvviso, performance itineranti in cui si alternano sketches, lazzi, monologhi, dialoghi, poesie e canti in programma dal 20 settembre al 15 ottobre.
Al Parco Campagna ex Parco Meda presenteremo dal 23 settembre al 25 novembre, tutti i sabati alle 17:00 spettacoli di teatro (Zit, L’ Amore medico, Shakespeariana), musica (Bandajorona, Taiko Trio, Caracca, FanfaRoma, Marlon Banda) e arte varia (Black&Smilzo).
Al Museo di Casal de’ Pazzi presenteremo tre performance sui miti delle origini in cui narrazione e percussioni si intrecciano sapientemente per raccontare, a grandi e piccini, la nascita del mondo. Alla Biblioteca Aldo Fabrizi, a San Basilio, tutti i giovedì di novembre, alle 17:00, sarà allietato il pubblico dei più piccini dagli spettacoli di Teatro Ragazzi a cura delle Compagnie Materiaviva, L’Orto delle Fate e il NaufragarMéDolce.
Per il pubblico degli anziani invece è stato pensato il percorso laboratoriale “Voci dalla città” che indagherà su come è cambiato l’intrattenimento casalingo per eccellenza (la tv). Per concludere al Teatro del Lido di Ostia andranno in scena dal 13 ottobre al 30 novembre spettacoli di teatro, musica, danza e arti varie per soddisfare un pubblico molto eterogeneo per gusti ed età: tra gli ospiti Nando Citarella, Ilaria Pilar Patassini, Rita Superbi col Taiko, il duo Blond&Bass e Chiara Casarico e Tiziana Scrocca con Figlie di Sherazade.
Avete organizzato circa 50 appuntamenti racchiusi nel periodo tra il 20 settembre al 30 novembre, quasi in tour de force per accogliere tutti gli spettatori, come vi siete preparati nel concentrare tutto ciò in zone diverse di Roma?
Sì, decisamente un’impresa folle! Per fortuna siamo in territori che frequentiamo da un paio di decenni, quindi possiamo contare sulla collaborazione del IV Municipio e delle reti territoriali di cui facciamo parte come SanbArte a San Basilio e Associazione TDL a Ostia.
Il NaufragarMèDolce, organizzatrice del progetto, vede te e Tiziana Scrocca, fra le protagoniste degli eventi, per esempio sarete in scena con il divertentissimo spettacolo ZIT! Esistenziali Speculazioni Silenziose sul Niente da Dire. Si parla di comunicazione, come vedi oggi questo modo di comunicare?
Il progetto Zit! nasce come studio sulla comunicazione e sull’impossibilità di comunicare, in bilico tra realtà e surrealtà, tra piccoli momenti di quotidiana follia ed esistenziali speculazioni sul linguaggio e sulle relazioni. Spazia dalla comicità di parola alla comicità clownesca con estrema facilità, prediligendo le atmosfere surreali e poetiche, passando da Beckett a Totò e Peppino…. E la cosa bella è che le persone lo riconoscono e si riconoscono. Quindi possiamo dire che ZIT è in ognuno di noi e noi siamo in ZIT, in un gioco di rimandi continuo che ci fa ridere e riflettere allo stesso tempo.
Lo spettacolo può essere un’opportunità per comprendere meglio la comunicazione sempre più social delle nuove generazioni?
Non lo so… di certo ci sono alcuni meccanismi della comunicazione che non hanno età e non hanno epoca, quindi fanno ridere tutti, dai bambini, agli adulti, agli anziani.
Agorà è anche una manifestazione aperta all’interno delle piazze, a ingresso gratuito e che presenta eventi per tutti. Questa formula, che va avanti da diversi anni, com’è cambiata nel tempo, e quali sono invece, i punti cardini che non sono mai cambiati?
Sono più di venti anni che affianchiamo l’attività in teatro a quella negli spazi urbani e cerchiamo ogni volta di sperimentare qualcosa di nuovo. Siamo partite portando veri e propri spettacoli nei cortili delle case popolari, poi durante la pandemia abbiamo inventato “Toc Toc Teatro” per portare il sorriso a molte persone che hanno potuto gustare sketches e lazzi dalle finestre delle loro case o scendendo in cortile e così gli spettacoli si sono trasformati in grandi varietà di monologhi, dialoghi, sketches, lazzi, canzoni e poesie che vanno avanti per libera associazione di idee.
Dall’anno scorso questo modo nuovo di proporre il teatro in aree urbane è diventato “Pop up Theatre”, il teatro all’improvviso, che appare là dove meno te lo aspetti e che va incontro alla odierna modalità di fruizione degli eventi che è sempre più spezzettata, cosa che è dovuta sicuramente alla velocità alla quale gli smartphone ci hanno abituato…
Il divertimento, lo scambio di idee, opinioni, sono alla base della comunicazione e dello scambio di conoscenze che dovrebbe rendere questo mondo sempre più accogliente, come vivi tu il teatro e tutto ciò che gira intorno ad esso? Cosa ti aspetti negli anni a venire?
Io credo che il Teatro abbia una grande funzione aggregativa e culturale, dovrebbe essere il collante della società ed è lo strumento che ci rende umani e ci riporta alla nostra umanità. Se i nostri politici capissero quanto è importante il teatro, anziché proporre il poliziotto di quartiere proporrebbero il teatro di quartiere, la compagnia di quartiere, l’attore di quartiere… il teatro dovrebbe essere fruito da tutti e sperimentato da tutti (credo molto nella potenza dei laboratori teatrali). Se così fosse, staremmo tutti decisamente meglio… utopia?
Tanti sono gli artisti e le artiste che negli anni hanno calcato questo palco: cosa ti hanno lasciato?
Ogni artista porta con se un bagaglio di esperienza e ci regala nuove prospettive. Con quasi tutti gli artisti che abbiamo coinvolto in questi dodici anni di festival abbiamo creato delle relazioni solide e durature che ormai ci rende una grande famiglia: Lucilla Galeazzi, Nando Citarella, Gabriella Aiello, Rita Superbi, Emanuela Bolco, Tiziana Scrocca e Chiara Casarico, Radicanto e Raiz, Materiaviva, L’Oro delle Fate, Fuori Contesto, Marlon Banda, Bandajorona, Ygramul, SanbArte… questi per citarne solo alcuni sono la grande famiglia di Agorà.
Il principale intento della manifestazione è quello di portare arte, cultura, spettacolo, nelle periferie di Roma. Come è vista la cultura da chi abita in periferia, cosa ne pensano i giovani?
Nelle periferie la compagine sociale è cambiata parecchio. Per strada si trovano spesso anziani e bambini, gli unici che hanno ancora un po’ di tempo per fermarsi a guardare uno spettacolo o anche solo uno sketch. I ragazzi o i giovani, quando li si incontra si incuriosiscono, ma sono decisamente timidi o troppo indaffarati… ma quando riesci ad agganciarli è una vera gioia reciproca.
Abbiamo detto che organizzare una manifestazione tale è sinonimo di impegno e dedizione grandissimi: cosa ti ha lasciato ogni anno Agorà?
Fatica, Gioia, Divertimento, Amore…
Come te la immagini tra qualche anno?
Me la immagino sempre più ricca di eventi, con tante iniziative in luoghi non convenzionali e tante anche nei teatri, con una circolazione di pubblico dalla strada al teatro… tanta gente che ci segue, che ci cerca e tanti giovani, sia tra gli attori, che tra il pubblico, tanti anziani che escono dalle proprie case per venire a trovare uno stimolo e una gioia diffuse, perché deve essere una manifestazione che guarda al futuro, senza dimenticare le radici!
Grazie per essere stata con noi e in bocca al lupo!
Grazie a voi, che ci aiutate ad essere ciò che siamo. Evviva il lupo!!!
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