Paradise fantascienza di un futuro prossimo

L’eterna ricerca dell’immortalità nel film tedesco di Netflix

Quanto è importante ringiovanire la nostra vita? Per secoli l’uomo ha cercato una soluzione all’invecchiamento, al deterioramento del proprio corpo per poter vivere in eterno, o almeno più dei 100 anni che si augurano ad ogni compleanno. Ci ha provato, ho detto, ma in realtà ci prova ancora oggi.

Vivere a lungo, poter godere dei successi che si raggiungono con l’avanzare degli anni e con la maturità che essi comportano è il sogno di molti e la società moderna, con l’attenzione sempre più intensa verso la giovinezza, ne rappresenta una buona fetta. Libri, come Il ritratto di Dorian Gray, ma anche pellicole cinematografiche come In Time, ne fanno sentire il desiderio, mostrando, però, sempre un’attenta analisi del rovescio della medaglia.

Il film Paradise del 2023, racconta proprio di questo desiderio e di cosa le persone siano pronte a fare, in particolare a pagare, per riprendere anni e tornare più giovani, mantenendo la conoscenza e la consapevolezza della maturità.

Paradise, film di fantascienza tedesco, è uscito sulla piattaforma Netflix il 27 luglio balzando subito in alto nella classifica tra quelli più visti. Diretto da Boris Kunz è ambientato in un futuro prossimo. Racconta di Max (Kostja Ulmann) che lavora per un’azienda biotecnologica la AEON. Il suo compito è cercare e convincere persone compatibili, a vendere a uomini e donne ricchi, una parte del loro tempo, della loro giovinezza. L’unico inconveniente è che chi vende i propri anni giovanili, è ripagato con anni di vecchiaia. Max è un venditore molto abile, perché riesce a portare a termine numerose vendite, tanto da meritare un premio dall’azienda. La sua vita familiare scorre tranquilla, avendo sposato una donna, Elena (Marlene Tanczik giovane) con quale ha acquistato un sontuoso appartamento in centro.

La sua datrice di lavoro Sophie (Iris Berben vecchia) è a capo del consiglio d’amministrazione formato da uomini e donne che sono ringiovaniti: tutti tranne lei, che ha difficoltà a trovare una donatrice compatibile e questo la mette in cattiva luce verso le altre figure del consiglio. In realtà lei ha la donatrice adatta, ma la donna non ha dato il suo consenso a donare gli anni perché chi l’ha incontrata l’ha poi sposata, si tratta di Elena, la moglie di Max.

A causa di un improvviso incendio Max ed Elena perdono la casa e la banca va a riscuotere il restante mutuo dalla donna che aveva stipulato un contratto vincolante a garanzia. Per questo motivo Elena deve 38 anni per poter estinguere il mutuo.

Nessuno può sottrarsi al pagamento di una garanzia e la banca si prende gli anni dovuti, cosicché Elena (Corinna Kirchhoff vecchia) perde i suoi anni trasformandosi in una donna vecchia. Max, che prova per lei un profondo amore, non vuole lasciarla andare e cerca di convincere la sua datrice di lavoro ad aiutarlo, ma ciò è impossibile, poiché è lei la detentrice degli anni della donna.

Comincia così un lungo tira e molla di Max, che cerca una soluzione per aiutare la moglie, andando a rapire, a sua insaputa, la figlia di Sophie, Marie (Lisa-Marie Koroll) e deciso a togliere a lei gli anni da ridare alla moglie.

Sarà un continuo misurarsi con se stesso e con la propria coscienza. È giusto togliere anni alle persone? Che tipo di lavoro ha svolto fino ad allora? riflette Max, fino ad arrivare a comprenderne l’ingiustizia che le persone hanno subito a causa sua. Anche se lo scambio di anni, prevede una ricompensa molto forte in denaro, è giusto privare la gente della propria vita? È giusta che i ricchi vivano molto più dei poveri?

In questa società futura le persone sono cambiate, sono relegate in un’accettazione della compravendita di anni fatta passare come necessaria, perché coinvolge persone utili all’umanità, come scienziati e uomini o donne capaci di governare e portare avanti la società. Ma chi stabilisce se una persona è più o meno importante di un’altra? Tanti interrogativi che non celano un tipo di società che non è molto distante dalla nostra. Nel film non mancano nemmeno gli oppositori di questa mercenario mercato, che si oppongono con le forze che hanno, cioè l’assassinio di chi compra gli anni.

Paradise è un film che pone molte domande ad una società che ha fatto dell’apparire una caratteristica fondamentale ed indispensabile per essere considerati vincenti. Il film ha ottenuto un riscontro molto positivo da parte del pubblico, affascinato da una storia che, se da un lato appare fantascientifica, dall’altra si sofferma in maniera affascinante su temi molto sentiti dal pubblico e quindi dalla società moderna.

L’argomento principale, infatti, non si distoglie dai desideri della maggior parte dei giovani, ma, e questo per fortuna, non manca di sottolineare la presenza di persone che continuano ad avere priorità diverse, e quindi si oppongono alla “massa” che si lascia influenzare e trascinare da un pensiero, incapace di riflettere e vederne i risvolti negativi.

Anche il modo di combattere l’ideologia della giovinezza e bellezza ad ogni costo è affrontata in maniera molto simile al concetto aggressivo. L’associazione che combatte lo fa con le armi, andando ad uccidere chi ha recuperato anni di vita, togliendo loro ogni possibilità di ridare ciò che hanno preso ai legittimi proprietari. E, come da copione moderno, si visualizza anche un fiorente mercato nero che gira intorno alla vendita e restituzione degli anni presi.

Il film è tedesco e quindi si prende in esame come luogo del commercio clandestino l’Europa dell’Est, che in questo futuro prossimo, conserva le dinamiche odierne. È interessante anche la presenza di un centro di accoglienza che ricalca quelli simili quasi ai lager nazisti, circondati da recinti e presieduti da forze militari.

Il finale del film lascia aperta una strada ad un sequel già presente nella mente dei produttori, contenti del successo che ha ottenuto Paradise.

Titolo: Paradise

Paese: Germania

Anno: 2023

Genere: fantascienza

Durata: 117’

Regista: Boris Kunz

Attori: Lisa-Marie Koroll, Dalila Abdallah, Numan Acar, Simon Amberger, Iris Berben,  Iris Berben, Alida Bohnen, Aleyna Cara, Cynthia Cosima, Sarunas Datenis, Tomas Dziatlovskis, Marius Karolis Gotbergas

Sceneggiatura: Simon Amberger, Peter Kocyla, Boris Kunz

Scenografia: Marc Bitz, Josef Brandl

Fotografia: Christian Stangassinger

Montaggio: Knut Hake

Musiche: David Reichelt, Hendrik Nölle

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Sissi Corrado

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