Conosciamo i nostri giurati: Andrea Alessio Cavarretta
Andrea Alessio Cavarretta, in giuria a Parole del cuore tra i sentieri dell’anima
I giurati del Primo concorso internazionale dell’Associazione CulturSocialArt Parole del cuore tra i sentieri dell’anima che per il 2022 ha come tema Rinascita: Andrea Alessio Cavarretta.
Nome: Andrea
Cognome: Alessio Cavarretta
Professione: scrittore, sopra ogni altra occupazione, anzi per meglio dire #scrittoremetropolitano. In un mondo stracolmo di hashtag questo è il mio. Cosa vuol dire scrittore metropolitano? Non saprei perfettamente. Che mi piace andare in metropolitana? Anche. Che la vita è una metropolitana? Sicuro e di ultimissima generazione, porte molto scorrevoli in ogni senso e senza guidatore, umano s’intende.
Hobbies: sognatore. E da qui potrebbe partire una lista talmente lunga che… perché le mie attività ludiche sono proprie tante, molte sono connesse ovviamente all’amatissima parola e all’illimitato universo dell’arte e della cultura. Ma per citare qualcos’altro, altrimenti questa intervista diventa monotona: amante oltremodo dell’acqua, non solo da bere perché sono astemio, soprattutto da nuotare con sale, con cloro anche dolce.
Il primo libro che hai letto: ma che domanda difficile! Mi concentro. Mi riconcentro di più. Ne posso dire due? Una raccolta di fiabe dal titolo “Il cavallo di bronzo e altre fiabe” con copertina rigida tutta in argento che ancora custodisco nella mia libreria ed ogni tanto sfoglio e penso chissà se. A seguire di Edgar Allan Poe “Tutti i racconti e le poesie” sempre con copertina rigida tutta blu e scritta d’oro, e non ho ancora gatti che girano per casa.
Il libro che ha segnato la tua crescita e perché: mi ripeto, sono molti i libri che hanno segnato il mio percorso, ma se proprio ne devo dire uno preciso “Uno, nessuno centomila” di Luigi Pirandello per tanti motivi e perché c’è quel momento in cui dice “Su su, tornate a leggere questo mio libretto, senza più sorridere come avete fatto finora. Credete pure che, se qualche dispiacere ha potuto recarvi l’esperienza or ora fatta, quest’è niente, mio caro, perché voi non siete due soltanto, ma chi sa quanti, senza saperlo, e credendovi sempre uno. Andiamo avanti.”
Il libro che ha segnato alcune tue scelte di vita e perché: “La pace è ogni passo” di Thich Nhat Hanh. Mi fu regalato vari anni fa da un’amica molto speciale, lo lessi come si legge un libro che non si sa perché ma si legge e mentre si legge si va in profondità. Alla fine ho cambiato tanto di me e mi sono detto con chiarezza: scriverò, sarà questa la mia vita, scrivere ad ogni passo.
La poesia che hai più detestato e perché: detestare mi sembra un po’ troppo, non detesto nulla al di fuori del pesce o meglio come dico a tutti quando insistono con: ma non mangi nemmeno le cozze? e neppure le aragoste? e il pesce spada non lo mangi!? Chissà perché il pesce spada è sempre nella lista forse per la spada! No, non mangio nulla che viene dall’acqua, tranne il tonno in vetro perché ovviamente viene dal vetro. L’acqua c’entra sempre nella mia vita. Com’era la domanda?
La poesia che ti porti nel cuore: “L’infinito” di Giacomo Leopardi, per quella siepe, ognuno di noi dovrebbe avere una siepe da qualche parte, anche in cucina, perché no!? Poi nel mio cuore c’è “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale” di Eugenio Montale, qui ci vorrebbe un attimo di silenzio.
Hai mai scritto una poesia? (Se sì e ce l’hai ancora, ce la puoi dire?): Ne ho scritte moltissime, chissà forse troppe e tante altre spero di scriverne. Ma la poesia che mi piacerebbe si ricordasse magari per sempre è quella che ho scritto a mio marito per il nostro amore e per tutto l’infinito amore che esiste. Ve la riporto qui anche con traduzione in inglese.
NOI, LA LUNA LA NOSTRA
US, THE MOON OURS
di
Andrea Alessio Cavarretta
(translator Germana Cantella)
Ci amiamo, noi
davanti alla Luna, la nostra.
Ci amiamo, noi
di un amore, il nostro.
Noi, davanti alla Luna, la nostra ci amiamo.
Le mani, le nostre
si avvicinano,
si cercano
nel chiarore si sfiorano e rimangono unite.
Gli sguardi, i nostri
si guardano
e poi si baciano in un lungo silenzio davanti alla Luna, la nostra.
Rimaniamo uniti legati per sempre
noi due,
noi davanti alla Luna. La nostra.
***
We love each other, we
before the Moon, ours.
We love each other, we
of a love, ours.
We, before the Moon, ours we love.
The hands, ours
draw close,
they seek each other
into the gleam they touch on and stay together.
The glances, ours
look at oneself
and then they kiss in a long silence before the Moon, ours.
We stay together bound forever
we two,
we before the Moon. Ours.
(Marzo 2011, traduzione Agosto 2012)
Poeta o scrittore di cui il mondo non potrebbe fare a meno: sicuramente John Ronald Reuel Tolkien, chi ha letto “Il signore degli anelli” sa perché, e a chi non l’ha letto dico: se vi siete mai chiesti quanto può essere immensa la fantasia, leggetelo e dopo proseguite.
Leggere è importante perché: si vivono altre vite, si incontra altra gente, si percorrono altre strade, altri vicoli, si gira intorno si svolta si chiacchiera si ascolta si litiga si fa pace si ama si odia si muore si resuscita si fanno magie si mangia si beve si fa sesso si fa tardi si fa presto si abbaia si miagola si vola… meglio leggere che stare troppo tempo sui social.
Sogno nel cassetto: vincere il Premio Nobel per la letteratura! Troppo? È un sogno, giusto!? Rimanendo con i piedi per terra ma non troppo, vorrei che Kirolandia, la corrente culturale che ho ideato e che dirigo da tredici anni con l’#artistfashionerd, prosegua per sempre anche dopo. A proposito un Kirosaluto a tutti i Kiri. Cosa vuol dire Kirolandia? Chi sono i Kiri? Altre domande a cui potrei dare mille risposte ma meglio dire solo #siamoinostrisogni.
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