Festeggiamo il Teatro
27 marzo, si celebra il teatro attraverso i social
Il 27 marzo è la giornata dedicata al Teatro. In questa giornata tutti i teatri del mondo hanno sempre cercato di offrire a spettatori e a lavoratori del teatro, delle iniziative atte a spargere l’amore per quest’arte così antica. Ma oggi la situazione è diversa. Sono stati proprio i teatri i primi a subire le chiusure per il Coronavirus, dai grandi ai piccoli spazi, dai teatro comunali e statali, ai teatri off. Anche se chi soffre ora e chi soffrirà di più sono proprio quei piccoli spazi che danno la possibilità ad autori, registi, attori di provare, di lavorare continuamente tra sperimentazione, nuove idee, tanta gavetta.
Quando nel 1961 l’Istituto Internazionale del Teatro spinse il mondo teatrale verso l’istituzione di una ricorrenza simile, forse non si aspettava il successo di questa giornata e la voglia di migliorarla e renderla più importante anno dopo anno. Una giornata che lentamente, è divenuta un appuntamento fisso, di grande importanza.
Oggi, invece, il teatro si è confrontato con un’epidemia, forse la peggiore emergenza che ha colpito il mondo occidentale in questi ultimi decenni, qualcosa che ha chiuso obbligatoriamente i sipari. Ma l’inventiva e la caparbietà di chi ama questo lavoro, ha capovolto il movimento. Se prima erano gli spettatori ad andare a teatro, oggi, e in queste giornate di quarantena, sono i teatri ad andare dagli spettatori, sono gli attori che si portano nelle case di chi, ora, non può entrare nei teatri. Certo, manca l’immediatezza, quel contatto percettibile che traspira tra palco e platea, quella rappresentazione della quale senti il respiro, l’odore, l’adrenalina.
In tempi moderni, e dovremmo ringraziare i tempi in cui oggi viviamo, invece di eliminare il totale contatto, ci viene in aiuto la tecnologia. Ed ecco che attraverso i social come Facebook, Instagram, ma anche attraverso i canali come YouTube, oltre che attraverso radio e TV, si è potuto celebrare il Teatro, con le sue varie forme, con la maestria dei suoi attori, con la gioia di chi ama colloquiale con il pubblico.
Una visione diversa, che non può sostituire il palco, ma che, almeno per questi giorni, e noi tutti speriamo che passino presto per riprenderci le nostre vite, ci aiutano a riflettere, a ritrovare noi stessi e ad apprezzare maggiormente queste forme d’arti, a sentirci più vicini nonostante il fatto che siamo costretti a stare distanti. Il teatro e anche questo.
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