Fonès: spettacolo partenopeo allo Spazio Diamante

Fonès, ovvero un’antologia di Spoon River a Neapolis

Vincitore dei premi per la migliore drammaturgia, migliore regia, miglior attore e migliore attrice protagonista del Festival InDivenire 2023, Fonès è riproposto allo Spazio Diamante di Roma il 22 e il 23 ottobre. Si tratta di uno spettacolo, intimamente e profondamente partenopeo, che tocca la tastiera del poetico, da cui emerge lo spirito napoletano non solo negli aspetti più appariscenti ma pure in quelli più intimi ed ineffabili.

Lo spettacolo è scritto, diretto e interpretato da Francesca Muoio e Luca Trezza. I due, che si muovono (moltissimo), in un palcoscenico spoglio, recitano in napoletano diverse scene, come quella di un magnaccia che seduce una prostituta. Ne risulta una sorta di antologia di Spoon River napoletana, laddove la vita quotidiana dei personaggi si trasforma in qualcosa di misterioso, assurgendo ad un livello quasi metafisico.

Fonès, parola greca che rimanda all’epoca greca di Neapolis, significa voci, ma nello spettacolo queste voci sono le crepe. Come le voci diventano crepe? E quali crepe? Le crepe dei personaggi, forse. Ovviamente, non può essere perspicuo che fonès, vocabolo greco, diventi un simbolo per le crepe che possono avere i personaggi. Ma fonès si legge fonès con marcatissimo accento napoletano, e al napoletano, a teatro è permesso tutto, posto che gli attori in scena sappiano veicolare un messaggio.

E Luca Trezza e Francesca Muoio ci riescono indubbiamente, per quanto il messaggio non sia chiaro, né possa esserlo: già a partire dalla scelta linguistica, a suo modo audace, lo spettacolo non è immediatamente intelligibile ma è proprio questa vaghezza che determina l’indiscutibile lirismo dello stesso. Si tratta naturalmente di un teatro evocativo, oserei dire che tende al puro suono.

I personaggi di questa pittoresca galleria parlano al pubblico delle loro fonès e il pubblico riesce a comprenderli, o a intuirli, e a vedere che dietro il quotidiano c’è un Mistero, perlomeno a teatro: un mistero contradditorio e lirico che solo lo spirito napoletano veicola in una maniera sottilmente elegante a chi lo sa ascoltare.

Antonio Sanges

Dopo avere vissuto in diverse città in Italia e in Europa, è tornato a Roma. Ha pubblicato libri di poesie e s'interessa di letteratura e teatro.

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