Gianmarco Tognazzi mattatore al CFF
I tanti racconti di Gianmarco Tognazzi, dal padre al cinema, dalle produzioni odierne all’urbanistica
La quarta serata del Castiglioni Film Festival comincia con la premiazione del concorso letterario ToscanaInGiallo, ideato da Lucio Nocentini, scrittore, artista e pittore, con la collaborazione di Paolo Novembri. Un momento per parlare di letteratura, di libri, di letture, di scrittori, che poi, se ci pensiamo, molti dei film che andiamo a vedere al cinema sono trasposizioni di libri, o si ispirano a storie scritte nei romanzi. È facile comprendere quanto la letteratura sia fondamentale per il mondo del cinema.
Connubio perfetto quindi, con il festival del cinema di Castiglion Fiorentino che ieri sera ha premiato con un omaggio dell’artista e ideatore del concorso Nocentini, un piatto decorato, i primi tre classificati. Il primo premio è stato assegnato a Enrico Solito per il suo Lamento e morte di un cardellino, il secondo è andato ad Alessandro Paolaschiavo per Le oche in giallo, mentre il terzo premio è stato assegnato alla coppia Parigi e Sozzi per Il coniglio.
Poi è salito sul palco del Castiglioni Film Festival l’attore Gianmarco Tognazzi intervistato dal giornalista Alessandro Boschi. Anche l’intervento di ieri sera si è svolto in un clima goliardico e riflessivo allo stesso tempo, consapevoli del legame e della conoscenza che c’è fra intervistatore, sempre preciso, elegante e accogliente, ed intervistato che si è sentito a proprio agio ed è stato un mattatore della serata, passando da ricordi, cinema e problematiche legate ad esso, tra cui quello delle produzioni, a interventi sociali importanti, uno su tutti, l’urbanistica.
Si è parlato di cinema, di attori, di problematiche legate alla visione dei film nelle sale, ma anche di problemi legati a questa industria e alle regole o leggi che ci sono in Italia e che sono sul tavolo per un dibattito e una soluzione per far crescere e non far morire il cinema italiano. Tognazzi si è speso molto sul tema che sente importante e determinante per vita del cinema stesso, luogo in cui è possibile vivere un’esperienza visiva, una storia in modo collettivo assaporando anche le sensazioni di altre persone.
Si è parlato di Ugo Tognazzi, ricordando l’amicizia con Vittorio Gassman, ma anche con Luciano Salce e la scelta di andare a vivere in provincia, in collina, dove l’attore e mattatore poteva dedicarsi alla sua passione principale: il cibo. La Tognazza, l’azienda che l’uomo ha lasciato ai suoi figli, è nata proprio dalla sua passione per il buon cibo e l’utilizzo di alimenti a Km 0; qui lo stesso Gianmarco ha sottolineato la sua passione per il vino che produce lui stesso.
Ripercorrere con Tognazzi la vita e le vicende di suo padre è stato un momento emozionante, anche quando l’attore ha richiesto al suo amico fraterno Emanuele Salce, di salire sul palco e accompagnarlo in questo evento. Tanti i complimenti che i due si sono scambiati mostrando un sentimento di vera amicizia, nata da ragazzini, quando condividevano il tempo delle vacanze, con i loro genitori. Aneddoti divertenti di ciò che facevano e combinavano.
È stato come rivivere i loro padri, in particolare Ugo Tognazzi, attraverso i tanti ricordi e gli occhi dei figli e di chi, anche da piccolo, ha vissuto momenti con lui. Cinema, sceneggiatura, modi di confrontarsi e vivere un mondo che li ha avvolti continuamente, sono stati argomenti che hanno affascinato il pubblico, perché accompagnati dal modo in cui venivano narrati dai due attori. La serata è stata così ricca di divertimento che l’intervista si è protratta a lungo, per la gioia dei presenti.
Prima di proiettare il film Non resta che il crimine, che Gianmarco Tognazzi ha interpretato insieme a Marco Giallini e Alessandro Gassman, e con Edoardo Leo, l’attore si è soffermato per un attimo sulla descrizione dello stesso, divenuto una trilogia, ricordando che questo si ispira a due film, Non ci resta che piangere, con Massimo Troisi e Roberto Benigni e Ritorno al futuro, divenuto un cult degli anni Ottanta. Un film divertente che ha rappresentato la naturale conclusione della bella serata trascorsa insieme.
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