Il maestro Michele Placido al CFF

Termina il CFF con il film L’ombra di Caravaggio diretto da Michele Placido

È uno splendido tramonto quello che accoglie l’ultima serata della XI edizione del Castiglioni Film Festival su al Cassero di Castiglion Fiorentino. C’è anche il pubblico delle grandi occasioni, pronto ad accogliere il maestro Michele Placido e a vedere il film L’ombra di Caravaggio, interpretato da Riccardo Scamarcio e diretto dallo stesso Placido.

Accolto dalla direttrice della manifestazione Rocchina Ceglia e dal presentatore della manifestazione Dario Monticelli, il maestro è stato intervistato dal giornalista Alessandro Boschi. Un dialogo molto sereno e ricco di consapevolezza, che lo stesso Placido ha elegantemente portato avanti attraverso la saggezza dei suoi settantacinque anni, conquistando il favore del pubblico e l’approvazione per le sue parole. È lo stesso Boschi che si complimenta con il maestro per a capacità di rispondere alle sue domande in modo esaustivo, riuscendo a far arrivare il pubblico alla conclusione della risposta, partendo dalle motivazioni, che spesso sono molto anteriori al prodotto stesso.

Racconta della sua gioventù, di quando frequentava l’Accademia Silvio d’Amico a Roma, dei primi anni in cui era dedito al teatro e dell’incontro con Monica Vitti che andò a vederlo a teatro, insieme a Dacia Maraini. Fu lei a scoprirlo, racconta ancora il maestro, e ad aprirgli le porte del cinema. La Tv venne dopo, in età adulta e con la serie de La piovra e il suo personaggio Corrado Cattani che gli diede la popolarità verso del grande pubblico. Una carriera costellata da successi e che continua a vederlo protagonista sia come attore che come regista nel mondo del cinema.

Ma Michele Placido non parla solo della sua carriera, quanto della necessità di migliorare questo mondo per poterlo passare ai figli, alle generazioni future. Sarebbe stato meglio poter consegnare un mondo più positivo, meno inquinato e molto più umano, ma ciò che circonda l’uomo e la nostra vita non è proprio dei migliori. Questo è un rammarico che il regista sente molto forte e che condivide con il pubblico, insieme alla sua concezione di religione.

Le sue sono parole si accompagnano alla grande esperienza di vita e al percorso intellettuale che lo ha guidato per tutta la vita. C’è serenità e delusione, unito a un po’ di rabbia, nei suoi discorsi, ma Placido non cede mai ai sentimenti estremi e sa discorrere con eleganza, divenendo un affabulatore incredibile.

Poi racconta del suo Caravaggio, della scelta di Scamarcio, di cui alcuni suoi colleghi non hanno approvato la selezione, del lavoro della troupe e del personaggio reale che ha voluto far conoscere al pubblico. Al termine è l’assessore Massimiliano Lachi a consegnargli un riconoscimento, ringraziandolo per aver scelto il festival di Castiglion Fiorentino.

Questa è stata però, la serata dei ringraziamenti e di tirare delle piccole somme sul Castiglioni Film Festival 2023: il pubblico, gli addetti ai lavori, la parte tecnica e organizzativa, la pro loco, il Comune con il sindaco Mario Agnelli e l’assessore alla cultura Lachi, con chi si è dedicato alle foto e ai video, chi ha accolto gli ospiti e gli spettatori. I ringraziamenti arrivano dalla direzione artistica di AltraScena, ma anche direttamente da Massimiliano Lachi che sul palco fa salire anche il gruppo di giovani facente parte dell’associazione Cautha per ringraziarli per il loro lavoro. Un compito impegnativo che i giovani castiglionesi hanno saputo portare avanti.

E dopo i saluti e ringraziamenti, l’appuntamento è per il prossimo anno, con una nuova edizione del Castiglioni Film Festival.

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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