Il contest EDM Factory: Disegni (più o meno) divini
Cinque domande ai giovani autori: Lavinia Lalle
Disegni (più o meno) divini, regia di Lavinia Lalle, con Lucrezia Calzoni, Andrea Impagnatiello, Roberta Pinto, Yary Vischio, Angelica Troiani, Arianna Zarri, regia Trailer Roberta Pinto.
Quest’anno la EDM Factory Accademia Artistica vi ha assegnato come lavoro un testo impegnativo, tratto dal Riccardo III di William Shakespeare, precisamente scena due dell’atto I. Come l’hai affrontata registicamente? Ed emotivamente?
Ho prima pensato al messaggio che volevo trasmettere e poi ho pensato a come portarlo in scena pur conservando il senso profondo del Riccardo III.
Da un punto di vista emotivo è stato molto sfidante, pensare di avere tra le mani uno dei testi sacri del teatro e doverlo riadattare è stato esaltante!
Il tuo lavoro cosa ha messo in evidenza della storia? E che genere hai preferito affrontare?
Il mio lavoro ha messo in scena il “grande meccanismo” shakespeariano, come lo chiamava Jan Kott, la spirale di violenza da cui è caratterizzata l’esistenza, da tiranni che, una crudeltà dopo l’altra, vengono inghiottiti spesso e volentieri da loro stessi per poi essere sostituiti da altri tiranni non necessariamente migliori di loro. Però il mio meccanismo si arresta con l’arrivo di un “buffone”, per me questo personaggio è Dio. Colui o colei che detiene le redini di questo “grande meccanismo”, che disfa e ricrea, che commette qualche sbadataggine e poi vi pone rimedio… Insomma, sblocca il meccanismo proprio alla maniera di un buffone, in modo rocambolesco, ridimensionando gli esseri umani e lo stesso “Grande meccanismo”, usando la grande arma del perdono.
Ovviamente in scena c’è molta simbologia e riferimenti storici velati che spero il pubblico possa cogliere. Il mio corto contiene in effetti un messaggio politico contemporaneo e in questo mi sono allontanata da Shakespeare per avvicinarmi a Brecht nel contenuto e nell’interpretazione epica del testo. Spero insomma nella catarsi del pubblico, ma sono forse un po’ troppo ambiziosa in questo, visto che non ci riuscì nemmeno Brecht nella Germania degli anni ‘20!
Per la scelta degli attori, tutti tuoi colleghi di corso, quali sono stati i tuoi criteri?
Avevo bisogno di una interpretazione che andasse a privilegiare il movimento scenico rispetto alla psicologia del personaggio, quindi sono partita da lì, dal cosiddetto “physique du role”. Ad esempio,
avevo bisogno di un Dio che fosse un Puk, un Arlecchino… una fisicità e una capacità di movimento scenico quasi da performer e l’ho trovata! Avevo bisogno di un tiranno che fosse alto ma anche un po’ maldestro nei movimenti, ecc.
Dicevamo Shakespeare, un maestro del teatro, un drammaturgo che ha saputo esplorare tutti gli stati d’animo dell’uomo e della donna. Cosa pensi di lui?
Shakespeare nutriva i suoi personaggi di psicologia nel 1600… Se penso che Freud è nato dopo quasi 300 anni non posso non pensare che Shakespeare sia assolutamente geniale. Di lui è stato detto tutto e il contrario di tutto nei secoli, un uomo avvolto nel mistero e di grande ispirazione per tanti autori dei secoli successivi… incluso Brecht! Anche Shakespeare però era un grande copiatore… sapeva copiare con perizia, valorizzando le storie cui si ispirava.
Certo, aveva della storia e dell’uomo una visione tragica… se penso a Macbeth vedo un film horror psicologico dei nostri giorni, se penso al Riccardo III vedo un susseguirsi di sangue, uccisioni anche inutili dove il male diventa quasi banale… anche se Shakespeare riusciva e sapeva essere giocoso, ad esempio con Sogno di una notte di mezza estate, giocando con l’eros… oppure all’interno delle stesse tragedie con la figura dei fool (buffoni) riesce ad allentare la tensione di trame tutt’altro che leggere… Poi, come per magia, è proprio il caso di dire, tutta la sua produzione immensa trova “pace” con la sua ultima opera “La tempesta”, il suo testamento, dove il tema del lasciar correre, del perdono, a mio avviso, è centrale e Prospero non è altro che Shakespeare stesso. Insomma, cosa penso di lui? Lo ringrazio per tanta bellezza.
Se un giorno avessi la possibilità, quale personaggio shakespeariano vorresti interpretare o quale suo dramma o commedia dirigere?
Mi piacerebbe interpretare Lady Macbeth seppure ne ho tanta paura… C’è un non detto importantissimo dietro a questo personaggio oscuro che la rende fragile e indifesa a dispetto delle sue parole e azioni crudeli. La sua è infelicità profonda che ha delle cause altrettanto profonde.
Mi piacerebbe dirigere opere che non sono ancora state tanto rappresentate nei secoli; da un lato per ridare luce a testi considerati forse minori di questo autore immenso (penso a Troilo e Cressida, Coriolano…) dall’altro per attutire figuracce ed evitare paragoni con i grandi registi!
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