Il sole non brilla

Si perde immediatamente il senso dell’iniziale introduzione

Al Teatro Tordinona di Roma è andato in scena lo spettacolo Alle porte del sole – Natale a San Lorenzo scritto e diretto da Anna Fraioli. In scena Chiara Abbruzzese, Raffaella Ariganello, Elisabetta Baldi, Erika Caruso, Riccardo Colasuonno, Fabrizio Ferroni, Ilaria Pierandrei, Beatrice Poti, Matteo Simoncelli e Marco Tavani

A San Lorenzo, quartiere di Roma, vive una coppia Ilaria e Matteo. Lei si trova nel suo ambiente: ama la vita che fa, con la casa sempre piena di persone, la dinamicità di un ambiente giovane e solare. Lui vorrebbe cambiare zona, perché il rione è troppo presente nella loro vita, non riesce ad avere una serata dove assistere, per esempio, alla partita della sua squadra del cuore, che naturalmente è la Roma.

I vicini, infatti, sono onnipresenti e non li lasciano liberi di muoversi e lui appare stanco di questa situazione, come del resto possono esserlo gli spettatori.

Lo spettacolo andato in scena è una bella esperienza amatoriale, dove l’entusiasmo degli attori e della regista si frantuma contro la certezza che di lavoro da fare, per diventare professionisti, ce n’è davvero tanto.

Ogni parola che arriva dal palco non è che un continuo grido. Il caos regna sovrano. Non si vede la recitazione appannata dalle urla degli attori che non permettono, spesso, di far comprendere un testo che, del resto, risulta poco incisivo ed appare sicuramente ripetitivo. Si perde immediatamente il senso dell’iniziale introduzione.

Oltre al grande caos del palco, è presente anche una colonna sonora ascoltata ad altissimo volume, mentre ci sono frammenti di canzoni che non si sposano con il testo messo in scena.

La scenografia, ricca di oggetti, viene lasciata in solitaria presenza. Sono pochi quelli che vengono utilizzati più di una volta. Al centro della stessa troneggia un divano che copre, o vuol coprire, lo scalino che sta sotto la finestra che funge da entrata sulla scena, insieme alla porta, le uniche due parti della scenografia più utilizzata. Ma il divano impedisce di vedere cosa accade al di là dello stesso, dove si fermano in continuazione gli attori, quasi a difendersi dagli sguardi degli spettatori.

Può essere una “buona” prova per gli amatoriali, ma, lo ripeto, per passare al livello professionistico, bisogna fare un duro lavoro. 

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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