In Box chiude la rassegna Battiti
In Box è uno spettacolo poetico
Il circo teatro è un’esperienza incredibile. È bellissimo vedere come queste due arti sono strettamente legate e come è possibile assistere a spettacoli emozionanti. Poi quando si ha la possibilità di vedere grandi artisti internazionali come quelli che sono passati dalla rassegna Battiti, le cose diventano più interessanti.
Questo piccolo cappello per presentare la Compagnia Soralino con lo spettacolo In Box andato in scena sabato 7 e domenica 8 dicembre e che ha concluso la rassegna Battiti 2019.
I protagonisti sono due buffi personaggi in scena con abiti diremmo “ridicoli”, il più piccolo indossa un impermeabile troppo grande per lui e, naturalmente, il più grande un impermeabile troppo piccolo. Già questo diventa un gioco interessante tra i due. Ma questi sono anche due incredibili giocolieri capaci di portare in teatro un genere che generalmente siamo abituati a vedere in strada. Loro lo fanno con una delicatezza, un modo di fare che incanta all’interno del teatro, non solo i bambini, ma anche gli adulti.
I due infatti, giocano con delle scatole, sì delle scatole di cartone, quelle che utilizziamo per fare i traslochi, che riempiamo di vestiti, piatti, giocattoli, oggetti per noi preziosi. Loro, al contrario, le hanno riempite di fantasia, di amore, di poesia.
In Box è uno spettacolo poetico che coinvolge il pubblico, che come abbiamo sottolineato prima, non è rivolto solo ai più piccoli, a cui regala puro divertimento e magia, ma diretto anche ad adulti che hanno la necessità di ritrovare quel pizzico di divertimento che serve a rendere piacevoli le nostre giornate.
Si vedono scatole che volano in aria, che vengono lanciate e riprese al volo, che vengono contese, scambiate, liberamente utilizzate per costruire torri o per essere trasportate insieme. Ma sono anche scatole magiche, che al loro interno contengono oggetti preziosi, utilizzati anche per lo spettacolo.
Tutto questo è In Box, grazie al lavoro di artisti che non usano la parola per comunicare, ma gesti, il corpo, qualche suono e soprattutto l’espressione facciale che esprime davvero tutto. Si esce dal teatro felici, sereni, perché è questo che lo spettacolo dona agli spettatori.
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