Incontro con Mario Agnelli sindaco di Castiglion Fiorentino

Il sindaco Mario Agnelli ci parla dell’ottava edizione del Castiglioni Film Festival

Il Castiglioni Film Festival, organizzato dal comune di Castiglion Fiorentino, gode di una location del tutto particolare. Durante le serate della manifestazione abbiamo ascoltato gli ospiti, seduti sul palco, elargire complimenti alla location, spettatori contenti di incontrare personaggi noti e che facevano commenti apprezzando il panorama che si gode dal Cassero. Da amante del cinema, tra cui il fantasy e quello degli anni ’80, mi è rimasto impresso nella mente il commento di Giorgio Montanini che, seduto sul palco, guardando davanti a sé, si è complimentato dicendo che la torre le sembrava quella del film Highlander con Christopher Lambert. Aveva ragione e da quella sera l’imponente e resistente torre, ha trasportato molti in un luogo fantastico.

Il festival è giunto alla sua ottava edizione e negli anni ha visto crescere l’interesse, la collaborazione, la diffusione di un evento che porta nel borgo toscano personaggi del cinema che si incontrano con il pubblico e dialogano raccontando del proprio mestiere. Di questa location e dello stesso Castiglioni Film Festival, non potevamo non parlarne con la più alta carica del comune, il sindaco Mario Agnelli, conoscitore attento del borgo e impegnato nella realizzazione non solo di questo festival, ma di tanti eventi che ruotano intorno alla sua cittadina e che cercando di dare lustro alla storia e alle bellezze di questo luogo ricco di tranquillità e di scorci incantevoli.

Come è andata questa edizione, quali sono i passi, le scelte che avete fatto?

Questa edizione vede una crescita sotto il profilo culturale e anche sotto il profilo dell’organizzazione. Io ricordo che il primo palcoscenico del Castiglioni Film Festival era una pedana con una moquette sbiadita, con un pannello blu, che tutto faceva pensare meno che a una rassegna cinematografica. Il palchetto, in realtà, era quello da dove sarebbero poi intervenuti i protagonisti. Da quella “improvvisazione” a oggi, non siamo diventati più bravi perché c’è un palcoscenico, siamo solo più consapevoli. Abbiamo imparato a mettere insieme il cinema, la gastronomia, il contatto diretto con i personaggi e molto altro, avendo la possibilità, la fortuna e la bravura, di coinvolgere sempre personaggi nuovi. Abbiamo dato dei tagli diversi alla nostra manifestazione e un’offerta culturale qui era completamente mancante. Grazie, secondo me, anche ad una discreta squadra di volontari perché molto si basa sul volontariato.

Lo dice un sindaco che guarda il tutto con gli occhi di chi è alla fine del suo doppio mandato. Il mio auspicio è che il film festival, quando sarò nonno, potrà esserci ancora e rimanere con la formula con la quale è nato: non con l’ambizione di trovarci di fronte a 3000 persone, che non sapremmo come sistemarle, ma continuare con una forma di equilibrio e determinazione nel portare avanti un progetto culturale apprezzato dai suoi frequentatori.

È un successo per i cittadini ma anche per te come sindaco…

Tutto quello che è una scommessa e che si riconferma è soddisfazione. Aver organizzato il festival per una, due edizioni e averlo poi interrotto, sarebbe stata una sconfitta. Non una sconfitta politica, ma anche un po’ della città, della cultura. Invece con tenacia, addirittura sfidando la pioggia in certi casi, il festival non si è fermato, anzi è sempre stato apprezzato. Abbiamo continuato per otto anni accompagnati da  un pubblico che ha dimostrato un  entusiasmo crescente.

Possiamo dire che per noi è un successo. Non ci preoccupiamo se una sera c’è meno pubblico rispetto a un’altra. Noi siamo convinti che bisogna dare continuità al progetto perché solo così può essere compreso, apprezzato e avere anche una lunga vita.

Mi hai detto che sei alla fine del secondo mandato che scadrà il 2024, quindi hai ancora il tempo per un’altra edizione. Hai già pensato a qualcosa per l’anno prossimo?

Eh, sì, posso ancora vedere la prossima edizione! Vedi, ogni tanto dobbiamo avere la capacità di inserire dei tasselli, che a volte vengono anche per dei motivi impensabili. Per esempio quest’anno abbiamo fatto una mostra sul Museo del Cinema. Il museo viene al Castiglioni Film Festival perché aggiunge un tassello su quella che è la storia del mondo cinematografico. Quindi lo abbiamo aggiunto così, in modo naturale.

Cosa potrà capitarci per la prossima edizione, quella del 2023? Sarà il frutto di una completa disponibilità che io chiedo anche ai miei assessori, a cui dico di avere sempre le orecchie tese. Tutte le idee vanno valutate, ascoltate e soprattutto vanno scelte quelle che possono servire. Noi non siamo chiusi, anzi siamo aperti anche al cambiamento o all’integrazione di persone, personaggi o collaborazioni.

Qual è il sogno che vorresti realizzare per il tuo comune?

Mah, io credo che i miei piccoli sogni li ho realizzati tutti. Ho cominciato a fare il sindaco in questo comune che era dissestato finanziariamente, dove si potevano fare spese solo per servizi essenziali. Negli anni c’è stata una crescita costante e lo registriamo sotto il profilo degli eventi e del turismo. Non dico una crescita economica perché per l’economia purtroppo la situazione negativa è globale. Ho un saldo attivo di apertura di attività anche dentro il centro storico di dieci operatori. Questo dà l’indice che è un paese vitale.

Se dovessi esprimere un desiderio, un’aspettativa per l’avvenire, è quello di arricchire la qualità dei locali, di avere degli investitori che potrebbero scegliere Castiglion Fiorentino. Forse Castiglion Fiorentino si meriterebbe un George Clooney che compra casa qui. Insomma un personaggio come lui: noi puntiamo su Tom Cruise, che sarebbe capace di far lievitare l’immagine di Castiglion Fiorentino. Questo sarebbe anche il coronamento di chi ci ha sempre creduto, di chi c’ha sempre vissuto e di chi apprezza questo luogo.

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Sissi Corrado

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