Matrimonio a tutti i costi in onda su Real Time
Michelle Carpente ci parla del suo nuovo programma in onda su Real Time, Matrimonio a tutti i costi
Per molte coppie il matrimonio è il coronamento della propria unione, una meta che sancisce l’amore che l’uno prova per l’altra. Non c’è età, genere, differenza sociale, e qualsivoglia impedimento che non possa essere superato per convolare a nozze. C’è solo l’amore, il desiderio di passare il resto della propria vita insieme, senza pensare ad altro. Il matrimonio, in Italia è un’istituzione importante e ognuno/a lo desidera e lo sogna a modo suo. Di fatto la TV e la società odierna hanno focalizzato in questi anni, l’attenzione dei futuri sposi, su un evento ricco di sorprese e sempre più pretenzioso.
Se da un lato è presente una minoranza di coppie che può permettersi di spendere tantissimo per questo evento, facendosi aiutare da figure specifiche che lavorano per loro, come i wedding planner, dall’altra ci sono tante coppie che non hanno le stesse risorse economiche. Ma le cose non devono andare proprio così.
A raccontarcelo è la solare e gentile Michelle Carpente, che ha ideato, prodotto e condotto su Real Time un nuovo programma tv dedicato a queste tematiche, dal titolo Matrimonio a tutti i costi. Il programma e la stessa conduttrice, vogliono sfatare il mito del wedding planner solo per chi è disposto a spendere cifre esose e mostrare come, anche con poco, sia possibile organizzare un evento che renda felici e soddisfatti gli sposi nel loro giorno più bello.
È partito il 30 luglio il nuovo programma tv Matrimonio a tutti i costi in onda su Real Time, che aiuta le coppie ad organizzare un matrimonio con soli 5.000 euro. Oggi è ancora fattibile un evento con questi costi?
Assolutamente sì! Altrimenti non avrei fatto il programma televisivo con questo tema, perché non voglio illudere le persone. La televisione così come anche i social, fanno vedere solo una parte di realtà: quella dei matrimoni dove si spendono tanti soldi. Ma ci sono anche altre realtà. Bisogna semplicemente parlarne! Io che faccio questo lavoro conosco bene il mercato, quindi conosco bene i costi. So come ci si può muovere per poter evitare di spendere una fortuna. È chiaro che come wedding planner io ho una tipologia di clientela, che ha un budget importante. Però ci sono anche tante coppie che invece non hanno il wedding planner perché hanno budget minori ed è giusto che queste coppie abbiano comunque dei consigli da parte di chi, come me, fa questo lavoro.
Nel programma, come potete vedere, ci sono anche altri fornitori che si mettono al servizio delle coppie: fioristi, fotografi, musicisti. Loro, di conseguenza aiutano e possono dare dei consigli utili alle coppie su come convolare a nozze e organizzare il proprio evento con cifre più basse. Chiaro è che bisogna rimboccarsi le maniche, scendere a compromessi, dare delle priorità su quello che si vuole per il proprio matrimonio. Bisogna anche essere ben consapevoli che nel momento in cui non si sceglie un wedding planner si andrà incontro comunque a tutta una serie di imprevisti che poi la coppia dovrà ovviamente gestire in toto.
Nel programma ci sono io che metto a disposizione della coppia la mia esperienza e professionalità. Si tratta di un programma televisivo che mostra come nella realtà, sia possibile spendere poco e avere comunque un evento favoloso, attinente a gusti e desideri degli sposi.
La tv ci ha parlato e mostrato in questi anni, di matrimoni con delle cifre esorbitanti, spese anche da coppie con lavori modesti e genitori indebitati. Tu e il programma venite incontro alle coppie mostrando loro un’altra soluzione. Come l’hanno vissuta i diretti interessati?
È chiaro che comunque sposarsi ha un costo, soprattutto se si vuol fare un matrimonio in pompa magna. Quello che io racconto nel programma televisivo è che ci sono anche delle alternative. Bisogna saper scendere a compromessi. È chiaro che se ci si vuol sposare di sabato, a giugno, nella villa più gettonata di una grande città, che sia Roma o il lago di Como, non posso dire “questo matrimonio tutto compreso ti costerà € 5.000”, perché sarebbe non fattibile. Però se si sceglie comunque una bella struttura, magari presa fuori stagione, infrasettimanale e non in esclusiva, questa ha dei costi diversi e l’evento diventa realizzabile.
Le coppie che poi hanno fatto parte del programma, hanno vissuto il tutto come un’occasione perché, ovviamente, non solo hanno avuto un matrimonio a € 5.000, ma hanno avuto anche una wedding planner che lo gestiva, cioè io. Sono stata molto fortunata perché, appunto, si sono fidati, si sono lasciati guidare e quindi è stato anche per loro divertente. Praticamente io ho detto loro “guardate, io ci sono, voi fate parte del programma, ma vi dovete sposare in 5 settimane”. Loro ne hanno approfittato e sono stata molto felice!
La società attraverso i programmi tv, ha modificato la concezione del matrimonio al tempo d’oggi?
No, semmai il contrario! Non ha fatto altro che rafforzare l’idea del matrimonio classico tradizionale in pompa magna. Il nostro paese è fortemente legato a delle tradizioni e per il matrimonio si spendono cifre esose e in tv si tende a far vedere solo questo. Quindi io direi proprio il contrario, cioè che in realtà serviva un programma che potesse dare la possibilità di far vedere che c’era anche dell’altro. Però ci sono molte coppie che vogliono qualcosa di diverso, di originale, di alternativo, ma non trovano l’offerta. È come se un po’ tutto il settore del mondo wedding, per questo ci tengo a dirlo, si fosse focalizzato è specializzato su una sola realtà. Quando poi i dati parlano chiaro.
Pensa che in Italia solo il 9% delle persone che si sposa sceglie un wedding planner, facendoci chiedere perché solo il 9% sente l’esigenza di chiamare un wedding planner. Probabilmente perché in Italia siamo ancora molto legati all’idea che il matrimonio si può organizzare da soli, con la mamma, con la nonna, con la zia o con l’amica che si è sposata l’anno prima. Poi succede spesso che senza wedding planner, si arrivi a 10 giorni prima del matrimonio con problemi da risolvere e si è stressatissimi. Però te ne rendi conto solo quando sei arrivato alla fine, quando forse è troppo tardi. Anche se io lì vorrei dire: “non è troppo tardi perché un professionista che fa questo lavoro, può prendere in mano il matrimonio anche 4 giorni prima e dire ‘no guarda, adesso tento io di coordinare e risolvere tutto”. Il wedding planner ha molte sfaccettature e diversi ruoli e invece sembra che si voglia parlare solo di matrimonio di lusso. No non è vero che tutti sognano un matrimonio in pompa magna. Quello che io voglio raccontare e che si può fare qualcosa di bello, di originale, di creativo low budget ma non low cost, comunque con gusto.
A complicare le cose, oltre alla pandemia, ci si è messa anche la crisi economica, ma a cosa non si potrebbe mai rinunciare in un matrimonio?
È molto soggettivo. Questa è una domanda che faccio sempre agli sposi e la faccio sia diciamo nella vita, dietro le telecamere, sia poi nel programma. Ognuno vedrai che risponderà in modo diverso. C’è chi dice “io non posso rinunciare all’abito, io non posso rinunciare alla musica, per me foto e video sono fondamentali, per me la location da sogno è importante”. Quindi ogni coppia darà la sua risposta.
Qual è stata la coppia che ti ha colpita in modo particolare?
Mah, ognuna in realtà mi ha colpita in modo diverso perché ogni coppia ha la sua storia. Abbiamo scelto delle coppie eterogene proprio per questo motivo, perché volevamo raccontare diverse possibilità, diverse realtà. La seconda puntata vede una coppia alle seconde nozze, la prima puntata vede, invece, una coppia giovane con due bambini. Ci saranno coppie molto giovani e coppie invece di 30 anni. Abbiamo voluto raccontare diverse realtà apposte, perché comunque in qualche modo, chi vede il programma abbia la possibilità, puntata dopo puntata, di rivedersi in quelle coppie.
Per te e il programma è stata una sfida, tirando le somme com’è andata?
Sono ancora molto coinvolta in tutto perché ovviamente stiamo montando le ultime due puntate (n.d.r. al momento dell’intervista), quindi è ancora un work in progress, non ho ancora come si dice, staccato la spina, fatto un passo indietro e cercato di vedere in maniera distaccata quello che è accaduto. Per me è stato un lavoro di circa 9 mesi da quando ho presentato il progetto ad oggi. Devo dire anche che è uno dei progetti più rapidi che abbia mai realizzato e questa velocità mi ha fatto vivere tutto in maniera passionale. Ho vissuto tutto come dentro una centrifuga ma sono molto contenta! Sono soddisfatta perché oltre ad averlo ideato l’ho anche prodotto, quindi da un lato ho gestito il matrimonio e dall’altra la troupe. Quindi è stato molto complicato, forse il lavoro più difficile che abbia mai fatto in tutta la mia vita. Però ancora non mi sono fermata non ho avuto la possibilità di guardarmi allo specchio per dirmi: “beh Michelle sai che c’è? Tutto sommato hai fatto un lavoro veramente importante!” Ancora non sono in quella fase lì.
Si parla anche di una piattaforma digitale accessibile a tutti (SmartWed)
Grazie per questa domanda! Allora, SmartWed è la mia società con cui ho prodotto, insieme ai miei tre soci, il programma. In realtà SmartWed sarà una piattaforma alla quale stiamo lavorando e contiamo di uscire all’inizio del ’23. Sarà una piattaforma dove tutti potranno organizzare il loro matrimonio comodamente da casa con l’aiuto di un wedding planner che ovviamente cambierà di volta in volta, in base alla disponibilità e alla quantità di coppie che richiederanno la figura di un organizzatore di eventi. Sarà da remoto, quindi un wedding planner 2.0, mi piace definirlo così, che aiuterà le coppie passo dopo passo a organizzare il loro matrimonio. Tutto sarà in digitale con la presenza fisica del wedding planner il giorno del matrimonio. Questo permetterà a tutti di avvalersi della figura del wedding planner. Mi auguro anche che possa far capire il lavoro che c’è dietro questa professione e che si possa un po’ sdoganare il falso mito per cui il wedding planner è una figura in grado di aiutare le coppie solo con budget molto molto importanti.
Prima di lasciarci, un’ultima domanda. Possiamo affermare quindi che la semplicità può battere lo sfarzo?
Ti direi di sì, ma sarebbe forse una risposta un po’ banale! Però quando si parla di matrimonio mi piace parlare di gusto. Spesso lo sfarzo non è sinonimo di bel matrimonio o di eleganza. Invece la semplicità può essere molto costosa, ma può essere anche un semplice ottenuto con molto poco. Se c’è una persona dietro che comunque può consigliare, che è abituata ad avere un occhio attento a quello che può essere un accostamento cromatico, a delle scelte di fiori o di fornitori, piuttosto che altre, secondo me anche la semplicità può battere lo sfarzo se lo intendiamo da un punto di vista proprio estetico e non economico. Perché invece, ripeto, ci sono cose semplici che costano tantissimo e cose sfarzose che possono costare invece anche molto meno.
Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt