Luigi il nuovo spettacolo degli Appiccicaticci

Esilarante, divertente, riflessivo. Ci vorrebbero altri aggettivi, del tutto positivi per poter descrivere il nuovo lavoro che vede gli Appiccicaticci protagonisti del nuovo spettacolo di improvvisazione “Luigi” e che ha per protagonista Tiziano Storti affiancato, nei cinque spettacoli in scena fino al 17 gennaio, da alcuni dei migliori improvvisatori italiani: Susanna Cantelmo, Antonio Contartese, Antonio Vulpio, Luca Gnerucci e Fulvio Maura. Ad accoglierli il teatro Petrolini di Roma.
Cinque spettacoli completamente diversi, con attori che recitano con una delle arti più difficili da portare su un palco: l’improvvisazione. Lì, dinanzi agli occhi degli spettatori si muovono gli attori che, come da copione chiedono aiuto agli spettatori attraverso una parola, una lettera che sia il filo conduttore di tutto lo spettacolo.
Sul palco due attori che per tutta la serata mettono a disposizione del pubblico il loro talento per nulla improvvisato, ma che fa dell’improvvisazione un unico talento.
Non potendo assistere a tutti gli spettacoli, ho visto quello che, nella pomeridiana di domenica, ha avuto per protagonista Tiziano Storti e Luca Gnerucci, nella loro interpretazione tra storie, canzoni, gag, divertimento. È il cambiamento immediato da un personaggio all’altro, la storia che, pur presentata in forme diverse resta legata ad un filo conduttore, la mimica facciale e corporea di chi, del palco, ne fa la sua casa e si trova a proprio agio, l’utilizzo dei termini onomatopeici. Tanto che si arriva alla fine dello spettacolo per chiedere, ma chi è Luigi e che fine ha fatto? Visto che di lui, nell’intero spettacolo, non se ne parla mai.
Il pubblico apprezza, ride e partecipa allo spettacolo, cogliendone la finezza, l’ironia e la riflessione e non disdegnando nemmeno le richieste che arrivano dal palco. Bravi, sorprendenti nel ritrovarsi in due a sperimentare idee in diretta. Una grande prova che trova nella crescita degli attori, un’ideale improvvisazione.
Sul palco, insieme agli attori, il maestro Andrea Torti che attraverso la sua musica amplia la forma dell’improvvisazione ai ritmi, rumori e gestualità portati in scena dagli attori.
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