Paolo Scannavino porta in scena storie di bambini cresciuti

Lo spettacolo evidenzia l’importanza delle storie

Paolo Scannavino in Storie di bambini cresciuti, porta in scena, al Teatro Furio Camillo di Roma, una serie di racconti che mettono in evidenza storie di persone straordinarie, ma poco incisive sulla storia mondiale. Eppure le storie di ognuno di noi, di chi ci sta vicino, di chi, in un modo o nell’altro, fa parte della storia, sono momenti per crescere e mettere in evidenza la voglia di creare, ideare, seguire i propri sogni.

Lo spettacolo, scritto e interpretato da Paolo Scannavino e diretto da Laura Donzella, racconta agli adulti quelli che continuano ad essere bambini e quelli che cercano ancora ora di ritornarci, , e perché no, ai bambini, storie di uomini, ahimè, solo uomini, che durante la loro vita, hanno cercato di seguire un’intuizione, o che hanno rifiutato la società, oppure di persone vissute in solitudine o incomprensione.

Il tutto comincia con una musica malinconica, che farà da intermezzo per i passaggi da un personaggio all’altro e che coinvolge il pubblico in un’atmosfera retrò e di attesa. Sono storie che catturano l’attenzione perché raccontate come facevano i cantastorie di una volta, attraverso la voce che cambia tono e personalità. Non importa se è un inventore, una persona cresciuta in solitudine lontana dalla città e quindi dalla società, se vuole attraversare il mondo, ogni storia rappresenta una narrazione.

Raccontare è una successione di apertura, ascolto dell’altro, attenzione all’altro. Così Scannavino, si presenta agli spettatori con la scioltezza tipica di chi sa catturare la loro attenzione con giochi di prestigio, che in questo caso, da oggetti, diventano sfumature della sua voce. Ad aiutarlo gli oggetti di scena, divisi per ogni storia raccontata, che abbelliscono e che sono utilizzati con maestria dall’attore.

Lo spettacolo che ha debuttato il 26 gennaio al Teatro Furio Camillo di Roma, è una magia per gli adulti, ma può esserlo anche per i più piccoli, che facilmente si lasciano catturare dalla voce e dalle storie che vengono raccontate loro.