Stefania Visconti ci racconta il suo Trittico d’Artista
La presentatrice ha animato le serate con la sua simpatia e professionalità
L’attrice, modella e performer Stefania Visconti è stata la presentatrice del format Trittico d’Artista, che, un sabato al mese, da dicembre a giugno, è andato in scena presso le Officine Beat di San Lorenzo a Roma. Il format, nato da un’idea di Andrea Alessio Cavarretta, che lo ha anche curato, ha visto l’ideatore fare da spalla alla presentatrice. Sono state serate culturali ricche di divertimento, accompagnate da una presentazione mai monotona, ricca di ilarità e novità, che hanno raccontato le opere degli artisti.
Sono state sei le esposizioni che hanno dato vita al format, sei artisti che hanno esposto la propria arte, il proprio modo, stile e pensiero per rappresentarla e ogni volta Stefania Visconti ha accompagnato l’artista di turno nella presentazione delle opere e del lavoro che c’è dietro ad ognuna di esse. La presentatrice è stata anche molto attenta nella scelta del look che ha accompagnato le serate. Una collaborazione che ha visto tre realtà, Kirolandia, Officine Beat e CulturSocialArt, lavorare insieme e interagire insieme alla fantastica presentatrice.
Ciao Stefania, con te parto dalla serata finale, com’è andato Sei nell’Arte, la collettiva che ha visto protagonisti i sei espositori di Trittico d’Artista?
La serata finale “Sei nell’Arte” è stata molto emozionante e sicuramente più impegnativa delle altre, sia per la presenza di tutti e sei gli artisti ma anche per la performance che abbiamo messo in scena con Andrea.
Hai tirato le somme di questa esperienza artistica?
Per me l’esperienza di “Trittico d’Artista” ha rappresentato un percorso formativo importante in quest’ultimo anno. Mi sono cimentata nella conduzione che rappresenta una novità assoluta per il mio bagaglio artistico. Devo dire che ho avuto il piacere e la rassicurazione di essere stata affiancata da una valida spalla come Andrea.
Com’è nata la collaborazione con Andrea Alessio Cavarretta?
Io e Andrea ci conosciamo da tanti anni e abbiamo una stima reciproca oltre ad un grande feeling. Abbiamo già collaborato per alcuni lavori artistici in passato come il mio evento con scadenza annuale “Stefan-io” e anche per il suo “23:59”.
E quella che ti ha vista accettare di presentare il format Trittico d’Artista?
Mi ha proposto questo progetto ed io ho subito detto si perché mi piacciono le sfide e le novità per testare e sperimentare le mie capacità e i miei limiti. Ovviamente anche il mio amore per l’arte mi ha spinta verso questa avventura oltre alla fiducia che ho in lui.
Insieme, durante il format di Trittico d’Artista, avete animato la serata anche con dei siparietti divertenti, e ballato, come si è comportato il tuo valletto?
Andrea è fantastico perché ha sempre un grande entusiasmo in quello che fa e ha una dote per niente scontata in questo ambiente, ovvero la generosità. Mette le persone a proprio agio, l’ha fatto con me e con tutti gli artisti.
Svelaci un segreto: com’è Andrea come organizzatore? Cosa ha “preteso” dalla sua presentatrice?
Non ha segreti perché Andrea è spontaneo e diretto, con me non ha preteso nulla, anzi mi ha detto di stare tranquilla ed essere me stessa lasciandomi grande libertà nella scelta del mio stile di conduzione.
Secondo te qual è il punto di forza di un format del genere?
Penso che il punto di forza di questo format sia stato quello di portare l’arte alle persone in un luogo non propriamente adibito a questo scopo. Il pubblico e gli artisti hanno raccolto l’invito ed il successo è stato talmente tanto che per la prossima edizione abbiamo l’imbarazzo della scelta, visto le numerose candidature.
Durante queste sette serate, ti abbiamo visto indossare degli abiti bellissimi, quali sono state le tue scelte, serata per serata?
Ho scelto gli abiti in base all’artista che avrebbe esposto di volta in volta e cercando di seguire anche una linea cromatica ben definita. La bandiera rainbow è stata di grande ispirazione.
Nell’ultima serata c’è stato anche un cambio d’abito importante, uno stile che ti caratterizza. Quanto conta per te anche la moda nel mondo artistico?
Amo curare l’immagine soprattutto quando sono in scena, ogni palco ed espressione artistica necessità di una ricerca minuziosa dell’abito. Per me è fondamentale cambiare sempre look perché è parte integrante del mio personaggio e del mio stile.
Sei stata apprezzatissima, qual è stato il commento che ti ha fatto particolarmente piacere?
Non mi sarei mai aspettata di ricevere tanti complimenti come presentatrice considerando che era la mia prima esperienza in questa veste. Il commento che mi ha fatto più piacere è stato quello di alcune persone che hanno apprezzato il mio lato comico e autoironico.
Non ti chiederò qual è stato il tuo artista preferito, ma quale, tra i sei che hanno partecipato a questa edizione di Trittico d’Artista, ha particolarmente colpito il tuo senso artistico e perché?
Sei artisti fantastici, li ho amati per le opere che hanno esposto. Con Giovanni Palmieri ho una lunga amicizia e non posso che parlare bene di lui visto anche l’evoluzione espressiva che mi ha sorpreso tanto. Devo dire comunque che c’è stata grande empatia con tutti.
Anche per te è stato preparato un cocktail dai barman delle Officine Beat, cosa pensi di questa iniziativa, dedicare un drink agli artisti?
L’iniziativa dei cocktail “personalizzati” è stata molto carina. Ho dovuto fare lo sforzo di assaggiarli tutti ogni volta ed è per questo che a fine serata ero sempre brilla. Il Visconti rimane però il mio preferito visto la dedica.
Qual è stato lo spirito con il quale hai affrontato questo format e come ti sei trovata con chi ha collaborato/lavorato con te?
Ero molto carica e motivata nell’affrontare questo format. Ho lavorato benissimo, siete stati tutti estremamente professionali e disponibili con me. Colgo l’occasione per ringraziarti anche te Sissi per tutto il lavoro che hai fatto.
Il tuo lavoro ti porta spesso a incontrare vari artisti, varie espressioni artistiche, cosa rappresenta per te l’arte?
L’arte è nella mia vita ogni giorno, non potrei mai rinunciarci perché per me è linfa vitale. Ho collaborato con numerosi artisti negli anni ed entrare nei loro mondi è qualcosa di magico e catartico.
Quanto l’arte, la cultura, può influenzare il pensiero dell’umanità? E quello dei bambini/giovani che spesso si avvicinano per la prima volta al mondo artistico?
Attraverso l’arte e la cultura possiamo raccontare noi stessi oppure possiamo trovare noi stessi. I bambini e i giovani dovrebbero vivere l’arte nelle sue varie forme, il teatro ad esempio è uno dei luoghi più formativi in assoluto. Quando ero molto giovane ho utilizzato il palco per conoscermi meglio e per acquisire quell’equilibrio necessario che poi mi ha permesso di affrontare la mia vita e il mio percorso.
Qual è il tuo sogno per il mondo artistico? Come immagini un futuro con l’arte al primo posto?
Io sarò sempre accompagnata dall’arte, non potrò mai immaginarmi senza. Ho già tanti nuovi progetti da settembre e poi ci vedremo per la nuova edizione di “Trittico d’Artista”.
Grazie per essere stata con noi!
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