The lover’s suitcase, l’esordio musicale di Andrea Causapruna

PH Sergio Battista

Un album strumentale dove la chitarra classica la fa da padrona

A inizio 2023 è uscito l’album di esordio di Andrea Causapruna, The lover’s suitcase, contenente otto brani malinconici che raccontano di passato. Da pochi giorni è disponibile sul canale YouTube dell’artista, anche il video di uno dei brani, Le gris.

L’album The lover’s suitcase che letteralmente significa la valigia dell’innamorato, è composto da otto tracce strumentali originali, dove Andrea, compositore delle musiche, suona la chitarra classica, e nel brano Miramar Cafè è accompagnato dalla fisarmonica di Francesco Daniele di cui sono gli arrangiamenti. Nel mondo della musica ha avuto vari riconoscimenti, e collabora con molti attori in spettacoli teatrali come arrangiatore, esecutore e compositore, perché il teatro è un’altra sua passione. Potremmo parlare di tante cose con Andrea, per ora ci soffermeremo a parlare del suo album e di musica.

Ciao Andrea, tu hai iniziato il 2023 con l’esordio del tuo lavoro discografico, The lover’s suitcase, il tuo primo album. Come hai vissuto questo esordio?

In generale con un mix di emozioni molto diverse e contrastanti tra loro. C’era tanto entusiasmo insieme alla voglia di mettermi in gioco con qualcosa di diverso. L’adrenalina della nuova uscita andava a braccetto con la curiosità di sentire il feedback del pubblico, accompagnati da mille dubbi e interrogativi (Piacerà? Come verrà considerata la mia musica? Troppo pop? Troppo di nicchia?). Purtroppo l’uscita del disco è coincisa con gravi eventi familiari, che hanno assorbito molto le mie energie e che mi hanno costretto, per forza di cose, a sconvolgere la mia routine di vita, quindi è stato un periodo molto impegnativo e difficile.

Adesso come ti senti?

Adesso molto bene. Diciamo che gli interrogativi di cui ti parlavo sopra hanno lasciato il posto al fatto che il disco è andato bene e cammina ancora bene sulle sue gambe. I feedback sono stati decisamente positivi. Questo mi riempie di gioia e di entusiasmo per i progetti futuri. Poi tutto questo porta con sé nuovi dubbi e interrogativi, ma questo è un altro discorso!

Come sono nate le canzoni del tuo album?

Il processo compositivo nasce sempre da un’idea germinativa che può uscire fuori mentre sto improvvisando a casa alla chitarra o nel momento più disparato… È comunque, solitamente, legato a qualche emozione, vissuta o rievocata o semplicemente immaginata, a cui cerco di dare la sua espressione in musica. Nel caso di questo album, sono principalmente ispirate ai vari momenti di una relazione d’amore, alla sua crisi e alla sua fine.

Ce n’è una che ti rappresenta di più e perché?

In qualche modo ti direi tutte e nessuna, perché poi siamo sempre in evoluzione e come siamo oggi non è mai uguale a come eravamo ieri né a come saremo domani. Comunque forse Le Gris, che è stato il primo brano che ho deciso che sarebbe stato nel disco. Ti direi Le Gris, quindi, anche per i ricordi positivi associati a quel periodo.

L’album è una specie di recupero dei tuoi ricordi, racchiusi all’interno di una valigia. Si sente nostalgia e malinconia: ti senti più malinconico per il tempo che passa o per la tristezza dei ricordi?

Nel disco si sente molta malinconia, forse anche troppa, ma, oltre al mood legato più strettamente allo stile delle composizioni, effettivamente, quando ho iniziato le registrazioni, era appena avvenuta la fine di una storia d’amore importante e più che malinconico ero proprio a terra! Questo, vuoi o non vuoi, si riflette nell’interpretazione di alcuni brani, che probabilmente adesso registrerei in maniera diversa. Per rispondere più in concreto alla tua domanda, quindi, in questo caso la malinconia è data più dalla tristezza dei ricordi che non dal tempo che passa, anche se credo che la malinconia sia uno dei colori che accompagnano le esistenze di tutti.

PH Sergio Battista

L’album presenta tutti i titoli delle tracce in inglese (una in francese): perché la scelta di non dare titoli in italiano?

L’idea era quella di rivolgermi a un pubblico internazionale, tanto più che si tratta di un disco strumentale. Poi si trattava di fare una scelta a livello editoriale ed è stato spontaneo andare sull’inglese. Per Le Gris il discorso è un po’ diverso, perché il titolo racchiude in sé un significato nascosto, quindi volevo rimanesse un po’ più criptico e il francese ha calzato a pennello.

Il brano Le Gris è accompagnato da un video, visibile sul tuo canale YouTube, cosa avete immaginato di rappresentare nello stesso?

Volevo rappresentare due persone che si amano, si avvicinano e si allontanano, cercano un incontro e non sempre lo trovano, tutto questo rivisto con gli occhi del ricordo. Queste erano le suggestioni iniziali, si è poi deciso comunque di dare un’impronta astratta e non didascalica o narrativa. All’inizio ero preoccupato di non riuscire a realizzare in maniera efficace quello che avevo in mente in un solo giorno di riprese. Non appena ho visto la scenografia con i teli montati sul set sono stato subito entusiasta e ho capito che stavamo andando nella direzione giusta. Il processo creativo è stato molto spontaneo e fluido, è stata molto bella la sinergia che si è creata con Marco, Lisa, Ilaria e Macarena. L’apporto di tutti è stato fondamentale per raggiungere il risultato finale.

Tu suoni la chitarra classica, in cui sei un Maestro, cosa ti dà la musica e cosa pensi che la musica dia a te?

La musica mi dà tutto, è una madre generosa che non esaurisce mai il suo immenso amore per i figli! Perché la musica è una maestra, la più alta di tutte.

Sei un insegnante, hai fatto masterclass in giro per il mondo, insomma, sei un musicista conosciuto, affermato e apprezzato. cosa consiglieresti ai tuoi allievi quando ti confidano che vorrebbero diventare musicisti?

Di coltivare la passione con amore e dedizione e di credere in sé stessi sempre e comunque. Ma è un’indicazione che do in generale a tutti miei allievi, qualsiasi sia il campo in cui intendano applicarsi.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Intanto diventare il musicista conosciuto, famoso e apprezzato, della domanda di prima! A parte gli scherzi, di sogni nel cassetto ne ho molti, anche troppi. Se devo dirne uno, mi piacerebbe scrivere musiche per il cinema.

Grazie per essere stato con noi!

 

link ascolto: https://bfan.link/the-lover-s-suitcase

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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