Torna in scena “Il Nulla”

foto di Chiara Spatti

Quadri di un vuoto che anima le relazioni umane quando prende il sopravvento il processo di rimozione

Quante energie spendiamo quotidianamente per dimenticare?  Un incessante esercizio a “guardare dall’altra parte”, per allontanare dalla coscienza desideri, pensieri e memorie insostenibili per il nostro io. Tanto “domani è un altro giorno”, diceva Rossella O’Hara in Via col Vento “Ci penserò più tardi. Più tardi avrò il coraggio di sopportarlo. Non voglio pensarci adesso”.

Cosa resta delle relazioni umane, se si decide di “non pensarci”? Dolore, vergogna, violenza, morte, indifferenza …  vuoto. “Il Nulla” racconta tutto ciò in una sequenza di quadri, spesso disturbanti, che ricordano nella loro narrazione le opere di Hopper: un movimento nella staticità, una solitudine nella collettività, il realismo che si mischia all’irreale, un’estetica asciutta ed essenziale.

In scena cinque giovani attori, tre ragazze e due ragazzi, vestiti di grigio. Ai due lati del palco una fila di sedie bianche, al centro un divano grigio. Il suono del passare di un treno scandisce il susseguirsi di scene brevi, che durano giusto una manciata di minuti, per poi essere smontate e gettate nel cassonetto dei rifiuti. Un fluire che sembra inarrestabile.

E così assistiamo all’assurdo dialogo tra due uomini che affidandosi totalmente alla tecnologia del navigatore satellitare di ultima generazione sospendono il pensiero critico e finiscono con la macchina in un lago. Questa insensata assenza di coscienza sembra renderli indifferenti al loro inevitabile tragico destino. C’è poi la disperata richiesta di aiuto di una donna che porta al collo un cartello con scritto “morirò tra 4 minuti e 28 secondi” e le persone accanto a lei non vogliono prendere coscienza della sua tragica fine – girano il cartello e fanno finta di niente. Una coppia che non vuole accettare la morte del cane e anche una volta eseguite scrupolosamente le indicazioni del veterinario che li porta a seppellire l’animale, si domandano quando potranno riportarlo a casa per tornare a giocare con lui.

Unico sketch non inedito è una breve rivisitazione di una scena del celebre film A piedi nudi nel parco, dove il neoavvocato Paul in cerca di successo professionale che stenta ad affermarsi, invece di trovare consolazione ed energia dalla relazione con la giovane moglie, si sfoga su di lei con indicibile violenza.  La giovane bella consorte sorride sanguinante e prova a non pensare alle crudeltà subite, mantenendo imperterrita una postura di apparente dignità. Preserva le apparenze agli occhi degli altri che letteralmente voltano le spalle al dramma famigliare della coppia.

foto di Chiara Spatti

Lo scorso 21 maggio Aia Taumastica ha riproposto “Il Nulla” a Cormano, alle porte di Milano, nella sala teatrale di “Bi la Fabbrica del Gioco e delle Arti”, un sito straordinario di cultura ed aggregazione. In scena Camilla Pistorello, Alex Cendron, Camilla Violante Scheller, Adalgisa Vavassori e Matteo Vitanza si alternano di volta in volta nell’interpretazione dei vari personaggi.

Lo spettacolo si chiude con la narrazione del tentativo di rimozione per eccellenza, quello di un amore finito. Il marito – intrepretato da uno statuario Alex Cendron – cerca inutilmente di dimenticare l’ex-moglie, il cui peso del ricordo gli rimane letteralmente sulle spalle: una bravissima Adalgisa Vavassori – nei panni della ex – con un’operazione di contorsionismo al limite del circense, si “appallottola” sulle spalle di lui e lo accompagna nella nuova avventura amorosa. Un chiodo fisso, un ricordo incancellabile.

Il Nulla” è una produzione di Aia Taumastica, con testo e regia di Massimiliano Cividati. Un’opera curata nei minimi dettagli ed eseguita con una precisione quasi chirurgica. Uno spettacolo provocatorio dove si ride dell’assurdità e della tragicità e si piange della comicità. Uno spettacolo dove il silenzio del vuoto lascia spazio alla riflessione. Assolutamente da vedere!

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Chiara Spatti

Marketing & Communication Manager specializzata nel settore spettacolo. Da sempre appassionata d’arte in tutte le sue forme. Mamma di tre splendidi ragazzi. Amo viaggiare, la cucina giapponese, il profumo dei libri ed i colori dell’autunno.

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