Piccole donne non devono morire

Sorelle e donne, amore e rancore, in uno spettacolo che analizza sentimenti

Al Teatro Belli di Roma è andato in scena lo spettacolo Piccole donne non devono morire scritto, diretto e interpretato da Francesca Pica e Maria Scorza.

Un momento di sconforto, il ritorno in un luogo particolare: il cimitero. Tetro, pieno di pensieri tristi, relegato al passaggio verso un altro mondo. Solitamente si entra in questo luogo con la tristezza nel cuore, con la mancanza fisica delle persone amate, con l’impossibilità di poter scambiare ancora qualche pensiero o parola con loro.

Lo stesso cimitero, però, può diventare anche luogo di ricordi, di attesa, di riscoperta, per esempio di persone di cui non si ricordavano o pensavano più. Esso può diventare una mappa ricca di ricordi che riaffiorano grazie alle fotografie che accompagnano le lapidi. Quasi un gioco che poteva fare qualche ragazzo, ma che in età adulta, si trasforma in un passaggio doloroso.

In questo spettacolo il primo sentimento è quello del dolore. Due sorelle, Margherita e Pina, si recano al cimitero per assistere alla riesumazione della sorella Bettina, prematuramente scomparsa anni prima. Un passaggio che le due donne, assorbite chi dal ruolo di madre e chi da quello professionale, non affrontano con serenità, sia per i rapporti contrastanti che hanno sia per il doloroso ricordo della giovane sorella.

Ma durante quel momento così particolare, qualcosa cambia, e tra ripicche e momenti da condividere, le due donne si ritrovano a ripensare e ricordare con malinconia episodi del passato, eventi divertenti o meno, che le hanno viste protagoniste. Mentre raggiungono il luogo in cui è sepolta la sorella, si ritrovano ad attraversare i viali del cimitero e a riconoscere persone del passato, ricordandone la personalità facendo tornare loro il sorriso. Che dire poi delle ripicche e dei segreti che accompagnano la storia della famiglia? E poi, per la riesumazione, devono ancora attendere l’arrivo di Emilia, la più piccola.

Mentre il racconto va avanti, ci sembra di attraversare i viali cimiteriali in compagnia di familiari e amici e ritrovarci a chiacchierare del passato e di chi non c’è più. Un’atmosfera che si allontana dall’aria triste e tetra dell’inizio, per lasciar posto all’ironia, al divertimento. È un’atmosfera che non resta mai particolarmente pesante, ma si destreggia tra tante sensazioni e sentimenti che aleggiano nell’aria e le due sorelle per un attimo sembrano esattamente le nostre.

Tutto ciò è possibile grazie alla bravura delle due interpreti, Pica e Scorza. Il loro è un dialogo costante, interrotto da piccoli monologhi che proseguono la narrazione e ci portano alla scoperta di un universo femminile, di un lavoro costante con il proprio io e con la società. Ogni donna, nel suo vivere personale non è piccola, è solo un pezzo di storia proteso a ricercare l’amore per se stessa e per gli altri, un amore che non può e deve essere rivolto per forza ad un altro essere, ma che ne può contenerne un’infinità. Un po’ come il Grande cuore di Clara, film del 1988, che parlava di amore, un amore sconfinato e senza limiti.

Particolare è la scenografia, dove un insieme di lumi, sarebbe stato molto interessante vedere sul palco candele vere quasi a dare il senso del tempo che passa e della vita che lentamente si consuma, posizionate a destra e sinistra, che simboleggiano le lapidi. Tra queste, al centro, posizionata quasi al bordo del placo, quella che rappresenta la lapide della protagonista del racconto delle sorelle. Molto ben utilizzati gli oggetti di scena, mai superflui.

Regia precisa e attenta che mette in evidenza una narrazione capace di non lasciare mai fuori gli elementi scenici e i personaggi, ma che si amalgama con il tutto, restituendo uno scenario ben preciso, nonostante la necessaria penombra del luogo della vicenda.

Due attrici che sul palco non si risparmiano e che restituiscono un momento di accordo e ricordo. Si nota la sintonia e il lavoro di restare unite senza mai che l’una sovrasti l’altra. Un lavoro sicuramente da vedere.

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

Leggi anche