Giorgia Trasselli è Margherita Hack
Una donna piena di cielo, il racconto di una donna anticonformista
Da qualche tempo Antonio Nobili si dedica a raccontare storie di donne straordinarie, storie che ci accompagnano e rendono meraviglioso questo nostro mondo, sempre più proiettato verso la velocità e l’assenza di contatto, quanto, invece, lo si potrebbe attraversare con passi delicati, decisi e sinceri come quelli delle persone che con la loro vita, lo hanno reso interessante.
Una di queste donne è Margherita Hack, che Nobili nel suo Una donna piena di cielo, racconta con passione e che è portata sul palco, in giro per l’Italia, e qui a Roma al Teatro degli Eroi, da Giorgia Trasselli, attrice di valore, capace di coinvolgere il pubblico con la sua voce, con i suoi gesti, con la sua interpretazione.
Così dal palco possiamo ascoltare la storia della Hack, una donna che ha saputo rappresentare la bellezza del vivere realizzando un suo personale stile di vita anticonformista, che fuoriesce dal classico concetto di famiglia. Una pioniera capace di realizzare i propri sogni e desideri. Margherita ci viene presentata per quello che è, come lei stessa ha spesso raccontato: una bambina normale che non aveva un sogno in particolare, che non eccelleva a scuola, ma che amava lo sport.
La sua fortuna è stata quella di avere dei genitori che non l’hanno mai ostacolata e che non l’hanno relegata in un modo di essere o di vivere che rispecchiasse il modello dell’epoca, lei era palesemente anticonformista. La donna, infatti, è cresciuta nel ventennio fascista, tra le regole della dittatura. Ma la mente della Hack è stata sempre libera, senza pregiudizi, incapace di farsi imprigionare dalle ideologie fasciste.
La sua forza di volontà e il suo impegno la porteranno, anni dopo, ad essere la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, quello di Trieste. Non solo, ma con decisione è riuscita a renderlo moderno e ospitale, simile a quelli che aveva visitato o dove aveva lavorato negli anni precedenti. Collaborare con altri astronomi è stato per lei fonte di conoscenza e possibilità di costruire relazioni lavorative.
Nonostante il suo girovagare è riuscita a condividere la sua vita con il suo compagno, per il quale aveva accettato il compromesso del matrimonio. I due hanno condiviso una vita anche se erano palesemente l’opposto l’uno letterato, cattolico, l’altra atea e scienziata, eppure, per sua stessa ammissione, non avrebbe voluto una vita diversa. Una vita davvero intensa, ricca di eventi personali e professionali che l’hanno resa la donna meravigliosa che è stata.
Una donna piena di cielo, ci fa fare un viaggio incredibilmente attuale, poiché nonostante la vita della Hack appartenga al secolo scorso, per la sua capacità di essere avanti con il pensiero e con le azioni, precorre i tempi. Il viaggio che la pièce ci fa fare è nei sentimenti e nelle speranze di una donna. E Giorgia Trasselli la porta dal palco verso il pubblico, regalando le tante emozioni che la stessa avrà provato nella realizzazione di un sogno che la porta a guardare sempre le stelle, di una sfida prima con se stessa e poi con il mondo, in particolare quello maschile.
Giorgia diventa Margherita, la bambina, la ragazza, la donna e infine la nonna, circondata dai suoi ragazzi, lì nella casa dell’osservatorio dove ha costruito un luogo di condivisione e accoglienza. A sottolineare quei momenti così ricchi di attenzione e voci, sono proprio i gesti che compie l’attrice, in primis quel suo guardare in alto, verso le stelle che sono diventate nel tempo, una parte importantissima della sua vita. Lo stesso è visibile anche nel suo rapporto con i giovani, con i quali ha sempre cercato un dialogo costruttivo, oppure con il suo toscano, così marcato e identificativo e così sincero.
Una bellissima interpretazione quella della Trasselli che incanta il pubblico con un monologo di circa due ore, e lo rende attento e desideroso di conoscere, di scoprire ancora qualcosa di questo personaggio così rivoluzionario ancora oggi.
Sul palco, insieme alla Trasselli, un bellissimo trio musicale che, attraverso la musica, accompagna il racconto rendendolo affascinante. La voce di Cecilia Ottaviani è apprezzata per il timbro e la potenza. Insieme a lei anche Riccardo Trasselli nuova leva della famiglia Trasselli, e Davide Tardozzi. I tre musicisti sono chiamati a interagire con l’attrice in un dialogo che spezza il monologo arricchendolo di scambi di battute divertenti e riflessive. Un po’ come fa la musica che accompagna lo spettacolo, lasciando il tempo ad una riflessione.
Ci si sente accolti in questo spettacolo, anche grazie alle parole che l’accompagnano, a quella delicatezza di dialogo che lascia un’emozione incredibile negli occhi e sui volti di chi ascolta.