Ascensore per 2 a InCorti da Artemia
Due donne, un ascensore e una situazione particolare
Ascensore per 2 è l’ultimo spettacolo che andrà in scena sabato 20 sera al Centro Culturale Artemia per InCorti da Artemia il Festival di Corti Teatrali ideato da Maria Paola Canepa. Lo spettacolo della Compagnia Elementigioco, è scritto e diretto da Elena De Luca che sarà in scena insieme a Nicoletta Fantò. Lo spettacolo racconta di un incontro tra due donne all’interno di un ascensore che si blocca, a parlarne è Elena De Luca.
Salve. Perché vi siete iscritte al Festival InCorti da Artemia?
Intanto, come prima cosa, mi preme ringraziare il Centro Culturale Artemia per questa bellissima iniziativa che portano avanti da tanti anni e alla quale noi partecipiamo per la prima volta, e te Sissi, per questa stupenda visibilità che stai dando a noi e a tutte le compagnie partecipanti.
Detto questo, non è la prima volta che partecipiamo ad una rassegna e ogni volta impariamo qualcosa di più su di noi. Questa rassegna va avanti da tanti anni e questo vuol dire che è portata avanti con amore e professionalità. Per noi è la prima partecipazione. La prima volta in cui ci confronteremo con realtà provenienti da tutta Italia e l’opportunità era troppo allettante per non provare ad esserci ed eccoci qui con grande piacere e orgoglio.
Cosa si aspetta dal festival?
Onestamente non lo so! Voglio lasciarmi sedurre e conquistare da questa dimensione, senza aspettative o preconcetti. Sono molto curiosa di conoscere persone che come noi hanno la passione del teatro e la vivono a 360 gradi.
Voglio essere stupita, da cose diverse, da sperimentazioni a cui magari non avrei mai pensato di arrivare. Essere intrigata da idee e persone sconosciute che sapranno farmi entrare nel loro mondo. Uscire da questa esperienza con la voglia di rimettermi subito in gioco con un altro testo e nuove creazioni.
Quindi cosa mi aspetto? Tanta energia e tante emozioni. E spero di dare anche io qualcosa a tutti gli altri. Lo scambio genuino di esperienze può solo far crescere e migliorare. Di una cosa sono sicura già da adesso, che sarà un’esperienza fantastica che mi porterò dentro a lungo.
Parliamo del corto. Chi sono e cosa rappresentano le due sconosciute?
Francesca e Simona sono 2 donne qualsiasi, che non si sono mai incontrate prima. Donne che hanno superato l’adolescenza da un po’, diciamo, e vivono la loro vita con pienezza. Sono diverse tra loro eppure qualcosa le accomuna. Forse. Sono leggermente annoiate nella loro quotidianità e la loro energia le porta a voler sperimentare qualcosa di nuovo, a voler provare qualche emozione proibita.
Restano chiuse in un ascensore e questo le fa scontrare ed incontrare. La costrizione di un ambiente piccolo come può essere un ascensore, il desiderio di placare l’ansia e la voglia di chiacchierare, che diciamolo, a noi donne non manca mai, le spinge a conoscersi. A raccontarsi frammenti della loro vita e ciò che scopriranno scatenerà in loro emozioni forti.
Il caso è stato beffardo a farle incontrare? O ha fatto loro un favore? Non dico di più per non fare spoiler…
Ascensore per 2 si basa su incontri fortuiti, che possiamo avere anche noi. Che cosa pensa di questi incontri?
Penso che la vita sia piena di stupore. Incontriamo tutti i giorni persone per la prima volta e non possiamo sapere se passeranno nella nostra vita come meteore o lasceranno il segno. Se si affiancheranno a noi giusto il tempo per sorseggiare un caffè o se invece resteranno con noi per una serata o tutta la vita. Penso che dovremmo sempre restare pronti a ciò che di nuovo può arrivare nella nostra vita ed essere sempre in grado di cogliere le opportunità. A volte non è facile.
Viviamo in un mondo faticoso e pieno di insidie e sicuramente per una donna è ancor più difficile fidarsi, ma un sorriso o una gentilezza non può che fare bene. Ecco sì, cercare di essere sempre gentili con chi si incontra anche solo per un minuto sarebbe un buon modo per vivere le nostre giornate, perché non si sa mai….
Vi siete mai ritrovate in una situazione simile? Se sì, cosa avete fatto? Cosa vi ha lasciato? E se no, a chi vi siete ispirate?
No, non ci siamo mai trovate in una situazione simile, per cui non posso dire cosa farei o come reagirei, sarei più Francesca o Simona? Non so dirlo. Quando ho iniziato a scrivere questo testo ho pensato che fosse divertente chiudere 2 donne così diverse in un ascensore e costringerle a condividere uno spazio ristretto per un tempo indefinito.
Vedi, per me scrivere un testo è come inventarsi un nuovo cocktail. Una serie di ingredienti che devono amalgamarsi insieme. Gli ingredienti sono sempre gli stessi, ma le dosi cambiano e creano infinite possibilità. Qui ho mescolato ansia, stress, voglia di prendersi un po’ in giro, noia, desiderio di reagire, risate e un pizzico di giallo. Francesca e Simona hanno mescolato il tutto creando qualcosa che prima del loro incontro non esisteva.
In Ascensore per 2 ci sono equivoci, gags, riflessioni, che spesso servono anche per sdrammatizzare momenti difficili. Quanto è importante sdrammatizzare in queste situazioni?
Penso sia fondamentale ridere per sdrammatizzare. Non sempre ci si riesce, è chiaro! Sarebbe troppo semplice, ma quando lo si fa ci si sente più leggeri e più forti. È, secondo me, il momento che ci permette di interrompere un flusso e di guardarlo.
Quante volte una risata ha risolto una discussione? E quante volte se trovassimo la forza e il coraggio di fermarci, guardarci e ridere, potremmo ripartire in un’altra direzione? Abbiamo tutti bisogno di leggerezza e Simona e Francesca capiranno che ridere, a volte anche di noi stessi, rappresenta la chiave di volta di tante situazioni.
Grazie e in bocca al lupo!
Grazie a voi, al Centro Culturale Artemia, e soprattutto a te Sissi per questa bellissima intervista. Non mi vergogno a dire che è la mia prima esperienza di intervista su un nostro lavoro teatrale, per cui grazie ancora e… quanta fortuna ci porterai???
In bocca al lupo a tutt* noi.
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