Danila Stàlteri e il suo Manco fossi Laura Chiatti
Tornato in scena a Roma il monologo della Stàlteri che compie dieci anni
È andato in scena, in una serata secca, Manco fossi Laura Chiatti, un one woman show di e con Danila Stàlteri, che quest’anno compie dieci anni. Dal suo debutto, nel 2014, lo spettacolo che ha girato l’Italia è cresciuto per notorietà e apprezzamento. Quella del 7 novembre al Teatro de’ Servi di Roma, è da considerarsi l’ultima tappa dello show nella città, salvo imprevisti o novità.
Un po’ come se fosse un compleanno, una festa, che comincia nel foyer quando la stessa attrice compare per incontrare il pubblico che, giunto in anticipo, sta sorseggiando un aperitivo chiacchierando. Sono spettatori che hanno desiderio di festeggiare dieci anni di uno spettacolo che vede l’attrice dialogare con il pubblico in una connessione che, come avviene in molti spettacoli, ha asfaltato la quarta parete. Dire che ha abbattuto la quarta parete ormai non ha più senso.
Lo spettacolo, racconta le vicissitudini di un’attrice di teatro, cinema e fiction, non ancora affermata, soffermandosi nel momento in cui si spengono le luci e dal sogno si ritorna alla realtà, fatta di pregiudizi, di impegni economici, tra cui le bollette, di lavori saltuari che vanno e vengono, insomma, racconta come si sopravvive nel mondo artistico, dove non sempre le cose proseguono nel verso giusto.
Come i tanti personaggi andati in scena e interpretati dalla Stàlteri, i racconti verosimili che prendono vita dalla realtà, dalle tante occasioni che la vita offre, si riversano sul pubblico che a volte ride, a volte resta incredulo, altre sembra pronto a contrastarne le vicende. Ma in definitiva, resta sempre partecipe alle vicende dello spettacolo, risponde alle domande e si ricompone quando si distrae.
Sono tante le interpretazioni che la stessa attrice offre al pubblico, ispirate a situazioni che la stessa non nasconde: un viaggio, uno spettacolo, un corso, un lavoro occasionale, un incontro, tutto trattato con ironia. Aneddoti che diventano racconti tragicomici, esilaranti, quasi assurdi e per questo tanto reali, perché la realtà, a volte, supera la fantasia.
La Stàlteri comincia il suo monologo dalla platea, mentre raggiunge il palco chiacchiera rivolgendosi continuamente al pubblico e continua in questo modo per tutto lo spettacolo, aspettando risposte, rispondendo agli umori che percepisce dallo stesso. Oltre alla sua interpretazione e a qualche video che è visibile dal fondo del palco, l’attrice offre anche momenti di bravura nell’interpretazione delle canzoni che accompagnano lo spettacolo. Si riflette anche su quelle che erano situazioni di una decina d’anni fa e sulle diverse di oggi, dove sembrano cambiare umori, prospettive, esigenze.
In definitiva lo spettacolo è un che riesce a far passare una divertente serata a teatro.
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