Diana Del Bufalo incanta in Cabaret
Cabaret è un musical dai tanti risvolti
Dopo il debutto a Torino arriva a Roma Cabaret il musical. Interpretato da Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo, al Teatro Brancaccio di Roma, sarà in scena fino al 12 novembre per poi volare verso Milano. Una produzione di Fabrizio Di Fiore Entertainment con la regia di Arturo Brachetti e Luciano Cannito.
Il musical prende ispirazione dall’omonimo film di Bob Fosse, interpretato dalla grandissima Liza Minelli, vincitore di ben 8 Oscar e che quest’anno celebra i 50 anni. Cabaret è anche uno dei più famosi musical di sempre, ed è andato in scena a Broadway e a Londra, ricevendo sempre numerosi premi nelle varie edizioni.
Si presenta in Italia con una grande sfida, quella di essere visto da un pubblico che ancora oggi cerca di ambientarsi nel mondo dei musical, spettacoli che non sempre vengono apprezzati dal pubblico italiano, cercando di non riportare in scena una interpretazione da Oscar, come quella della Minelli, ma, come ha dichiarato la stessa Del Bufalo in un’intervista rilasciata in TV, creare una propria Sally, più sua e più vicina al suo carattere.
Luogo e periodo sono gli stessi, Berlino anni ’30, una città ricca di cabaret e frenetica vita notturna, nella quale arriva un americano che si innamora della giovane ballerina di un cabaret, Sally (Diana Del Bufalo) appunto. Lei è una ragazza inglese molto libera, anche in amore, tanto che i due vanno quasi subito a vivere insieme, condividendo una camera in una pensione modesta gestita da un’anziana donna, innamorata di un fruttivendolo ebreo.
Il Cabaret Kit Kat Club, dove si esibisce Sally, è gestito da EMCEE, un presentatore ambiguo e irriverente, interpretato da Brachetti. Ma siamo negli anni ’30 del Novecento in Germania e la libertà artistica e sociale di Berlino già molto avanti per il periodo, viene interrotta dall’arrivo del Nazismo, che cambierà la storia di molti.
Lo spettacolo che si avvale della famosa colonna sonora, conosciuta in tutto il mondo e qui suonata dal vivo da un’orchestra posizionata in alto nel palco, parte delegando al pubblico la visione di continue provocazioni amorose, politiche e libertà personali, cercando di raccontare la Berlino di circa cento anni fa. Rivedendo quelle immagini ci si domanda quanti cambiamenti possano essere avvenuti nel trascorrere degli anni, rispondendosi che, alla fine, questi sono miseri se non inesistenti. Problematiche e in particolare il pensiero della società non è cambiato di molto.
A dirigere il cabaret c’è Brachetti che gioca con le provocazioni, con il pubblico, ma anche con il trasformismo, ciò che lo ha reso famoso nel mondo. I suoi sono pochi cambi, ma la sua presenza scenica è di rilievo, anche se non al massimo delle sue capacità, mancando di qualcosa.
Di diverso atteggiamento è Diana Del Bufalo che regala agli spettatori una entusiasmante interpretazione canora, voce intonata e capace di far arrivare emozioni diverse a seconda dell’interpretazione, e recitativa, quest’ultima non espressa realmente in TV, vista la bravura che si nota a teatro. Perfetta, sempre in linea con il suo personaggio senza sbavature. Certo, non è perfetta nella danza, ma cantare e recitare sono i suoi cavalli di battaglia. Una scoperta che è apprezzata dal pubblico.
Bellissime le scenografie firmate da Rinaldo Rinaldi che permettono un cambio di scena veloce e convincente, belli i costumi di Maria Filippi e buona la direzione musicale di Giovanni Maria Lori. Ma se da una parte c’è una preparazione del musical davvero intensa, ritmata e decisa, dall’altra si nota una parte un po’ meno incisiva, quasi a perdere di intensità, in particolare in molte delle scene in cui mancano i protagonisti del musical.
Diciamo, però, che sostanzialmente Cabaret il musical è uno spettacolo che vale la pena di andare a vedere, luci, musica, costumi, scenografie e protagonisti, oltre al corpo di ballo, regalano una serata davvero entusiasmante e ricca di divertimento. Di certo sarà un musical che i tanti amanti ed estimatori ricorderanno a lungo.
Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt