Il “Don Chisciotte” al Teatro dell’Opera di Roma
In scena al Teatro dell’Opera di Roma, il balletto “Don Chisciotte” dal romanzo di Miguel de Cervantes, con musiche di Ludwig Minkus, coreografie di Laurent Hilaire, scene di Vladimir Radunsky e A.J. Weissbard, costumi dello stesso Radunsky, luci di Weissbard. Nella versione di ieri i protagonisti principali, Kitri e Basilio, erano interpretati da Rebecca Bianchi e Angelo Greco.
La storia racconta di Kitri, giovane innamorata di Basilio, ma il cui padre la vuole in sposa a un ricco vanitoso. I due giovani fuggono, inseguiti da Don Chisciotte, nel paese alla ricerca della sua Dulcinea. Il cavaliere, successivamente, comprende che Kitri non può essere la sua anima gemella e aiuta i giovani a fuggire.
Il primo atto si apre con i ballerini che montano la scenografia colorata, come i propri costumi, che richiamano l’allegria e il grottesco avvicinandosi alla visione fumettistica, così cara allo scenografo, cosa che accadrà anche in altre parti dello spettacolo. L’impatto visivo è fortissimo, ma i colori e le forme rallegrano immediatamente il pubblico, rendendolo godibile. Un allestimento che, secondo l’idea degli addetti ai lavori, vuole avvicinare tutti al balletto, e mantenere la versione, con alcune varianti, di Baryshnikov a cui si ispira. Incantevole e romantica è la scena seconda del secondo atto, che racconta il sogno di Don Chisciotte. I colori vivacizzano le altre scene, mentre quella finale appare come un tripudio di bianchi e colori nuziali.
I protagonisti dello spettacolo, offrono una buona interpretazione, nonostante qualche piccola incertezza della Bianchi su alcuni passi molto impegnativi. Greco, dal canto suo, regala una prova quasi perfetta, in un’esibizione di alto livello con costanza, precisione e tecnica. Bella la prova anche dei ballerini Marianna Suriano, Michele Satriano e Flavia Stocchi. Non solo i solisti, ma l’intero corpo di ballo offre una più che buona performance.
Il nuovo allestimento scenico e di costumi, guarda all’immaginario linguaggio odierno, con una visione fumettistica che apre al grottesco, quasi a seguire le tendenze moderne dei giovani, tra divertimento e scene comiche, più che su uno stile classico. Le coreografie rispecchiano chiaramente le potenzialità di un corpo di ballo sempre più in crescita e sempre più propenso a migliorare le proprie tecniche. Un corpo di ballo di giovani che rispecchia l’entusiasmo e l’impegno che gli stessi mettono ed esprimono sul palco.
Il Teatro dell’Opera, attraverso il balletto, offre una visione di comunicazione che va oltre il linguaggio della parola. Attraverso musica, movimento, visione, parla e racconta la bellezza dell’amore, del fiabesco racconto, a chiunque si accomodi sulle poltrone, senza mai stancare e annoiare, rapiti dallo spettacolo.
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