Doppio appuntamento con Andrea Franco: due libri in uscita
Gli amanti del genere sono in fibrillazione, in uscita a giorni la nuova fatica letteraria di Andrea Franco “Rey Molina El asesino La collina dei trafficanti” edito da Segretissimo Mondadori. Ma non solo romanzi, anche saggi perché in uscita c’è anche “Come fare editing” un epub edito da delosstore. L’autore gentilmente si è prestato a rispondere alle nostre domande.
Il libro è “Rey Molina El asesino La collina dei trafficanti”, dal titolo si immagina più o meno di cosa tratta, ma ci dici qualcosa tu?
I romanzi della serie “El Asesino” sono ambientati in Centro-Sudamerica. Come tradizione della collana il cuore della narrazione è colmo di azione, spie, narcotrafficanti, eserciti paramilitari e chi più ne ha più ne metta. Romanzi ad alto contenuto di adrenalina e con un elemento “hot” molto spiccato. In questo terzo romanzo della serie Rey Molina si trova invischiato in una storia intricata, tra segreti, vendette, infiltrati e un vecchio mistero legato a Hitler e al suo incredibile tesoro (perso chissà dove in Sudamerica). Non è un caso che ci sia un collegamento con un luogo vicino a Berlino che ha una notevole tradizione nel mondo delle spy-story: Teufelsberg, la collina del Diavolo.
Cosa ha ispirato la scrittura di questa storia?
Un documentario proprio su Teufelsberg e un articolo, trovato in rete, in cui si parlava del tesoro di Hitler. Sono molti, infatti, a credere che il Führer non sia morto durante la Seconda Guerra Mondiale, ma che abbia continuato a vivere da qualche parte nell’America del Sud. Il lavoro di scrittore dipende molto dalle suggestioni, da quello che vediamo, sentiamo, leggiamo. E così ho unito i due elementi, richiamando in azione El Asesino.
Questa domanda te la faranno in tanti, ma cosa c’è di te in Rey? E cosa vorresti del tuo personaggio che invece senti di non avere?
Di me c’è molto. La passione per l’opera lirica, la pratica del kung fu, il whisky. Di lui non vorrei nulla. La vita che fa non è compatibile con quella che faccio e amo fare. Però mi sono divertito a donare a lui qualcosa di me. Non tutto, ma qualcosa sì.
Scrivi libri gialli da tanto, perché?
Il giallo è il genere che mi ha permesso di diventare uno scrittore professionista, vincendo il Premio Tedeschi Mondadori. Scrivo però molti generi, perché sono molti i generi che leggo. Quindi mi dedico anche al thriller (El Asesino), al fantasy e alla fantascienza (tengo molto al romanzo “Senza Preavviso”, edito da Mondoscrittura), allo storico, alla saggistica. Ho sempre avuto la voglia di fare della scrittura un lavoro e ho seguito le strade che ritenevo utili al progetto. Senza mai smetterei di scrivere quello che mi piaceva.
Oltre all’avventura di Ray Molina, il 30 ottobre esce anche un altro libro, un saggio, un genere diverso, “Come fare editing”. Cosa cerchi di trasmettere attraverso questo libro?
Un libro come questo ha un obiettivo preciso: mostrare quali e quante difficoltà si celano dietro al lavoro dello scrittore. Perché, benché molti non ne siano convinti, scrivere è un lavoro, e come tale richiede un’alta professionalità, la capacità di fare le cose in un certo modo. E il lavoro di editing è una delle fasi fondamentali del nostro lavoro. Insomma, un manuale tecnico, ma che si pone un obiettivo preciso: mostrare i retroscena del lavoro, quello che nessuno vede, ma che è fondamentale. Un libro per autori o, anche, per chi vuole lavorare nel campo dell’editoria.
È difficile fare editing oggi e se sì, perché?
Fare editing è difficile oggi, lo era ieri, lo sarà domani. Ma la difficoltà maggiore è far capire a un autore che non “vuole sentire” dove e come potrebbe fare diversamente. Invece là fuori c’è molto “fai da te” e questo non porta a risultati di qualità. Molti “autori” lamentano la difficoltà di arrivare a editori seri (piccoli o grandi, poco importa) senza rendersi conto che il vero problema, spesso, non è l’editoria, ma l’incapacità di molti “scrittori” di… scrivere bene. Posso dirlo con certezza: chi sa scrivere, chi sa proporsi, chi sa pazientare (tutte e tre le cose insieme) alla fine pubblica. Sempre. E senza scendere a compromessi. L’altra difficoltà è quella di rimanere sempre aggiornati, sapere come cambia la narrativa e i lettori, perché uno scrittore (e un editor) deve saper cambiare pelle. Scrivere oggi utilizzando un narratore onnisciente è obsoleto. Bisogna prenderne atto, sapere cosa significa e… andare avanti. Solo chi fa tutti i passi giusti alla fine arriva al traguardo.
A chi lo dedicheresti?
A chi ha un sogno e vuole realizzarlo. Con un consiglio: studiare sempre, perché non si scrive solo per passione. Lo ripeto: scrivere è un lavoro e come tale ha le sue regole, i suoi perché.
“Come fare editing” è un epub, dove possiamo trovarlo?
In tutti i negozi online (Amazon, Ibs, Kobo, Feltrinelli, ecc.) e sul sito dell’editore: delosstore.it.
Non scrivi solo romanzi, ma anche testi teatrali e non solo, cosa ti diverte più nella scrittura e quale genere scrivi con più facilità?
Della scrittura mi piace la possibilità di dare forma a una storia che nella mia mente è indefinita e che prende corpo piano piano, con un suo stile, con personaggi specifici, con un’identità unica. Quando scrivo penso sempre al lettore (o allo spettatore) e mi chiedo: cosa proverà in questo momento? In che modo posso trasmettergli questa sensazione piuttosto che quest’altra? E allora, come un camaleonte, cerco di plasmare la mia scrittura. Chi ha visto i due spettacoli teatrali, avrà notato come i registri e le atmosfere fossero del tutto differenti. Lo stesso vale per i romanzi. Leggere Rey Molina non è come leggere i romanzi gialli con Monsignor Verzi o la mia produzione di fantascienza. Cosa scrivo con più facilità? L’idea che mi prende di più in quel momento, quale che sia. Ora sto lavorando a ben quattro nuovi progetti, tra teatro e narrativa e fila tutto liscio senza intoppi, perché c’è entusiasmo!
Che tipo di scrittore sei? Sigaretta e bicchiere o caffè e passeggiata?
Sigaretta no di certo, le abolirei proprio! Quando scrivo al massimo mi riempio un bicchiere di whisky o mi beve un bicchierino di limoncello, soprattutto se è quello che facciamo in casa.
Grazie mille ad Andrea Franco per averci dedicato il suo tempo e a tutti voi buona lettura con “Rey Molina El asesino La collina dei trafficanti” e “Come fare editing”.
Grazie a te per avermi dato spazio!
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