Drop Top il nuovo singolo di Rey Willy

 

Il giovane artista rap Rey Willy ha pubblicato il 16 aprile il suo nuovo singolo, “Drop top” con l’etichetta Highersound, un brano che parla di insoddisfazione personale, quella che sente lui nei confronti della vita. Un modo per esprimere le proprie sensazioni nel genere musicale che ha deciso di portare con sé.

È un piacere accogliere sulle nostre pagine Rey Willy. Passo a darti del tu e a porti alcune domande.

Perché chiamare il brano Drop top?

Drop top è un termine generico per indicare la vetta, salire, esplodere, arrivare, essere, realizzarsi… quindi il pezzo è stato chiamato così perché è il significato di aver raggiunto obbiettivi.

Qual è il significato intimo di Drop top?

Drop top nasce dall’idea di rappresentare il dialogo interno tra Guglielmo e Rey Willy, tra la mia persona giornaliera che affronta la routine quotidiana e poi Rey Willy, il mio alter ego interiore che esamina con cura tutti i miei pensieri dandogli un giusto suono. Drop top è un punto di arrivo un traguardo ma allo stesso tempo un punto di partenza per ogni volta che si deve raggiungere un obbiettivo.

Tu sei giovanissimo, e provi già un sentimento di insoddisfazione. Secondo te da dove nasce?

Nasce dal mio carattere: sono una persona che non si accontenta facilmente mai di nulla. Questo è un grosso vantaggio che ti spinge a cercare sempre la perfezione e a migliorarsi costantemente in tutto, ma allo stesso tempo è un grosso svantaggio perché non mi da il tempo di godermi ciò che ho e soprattutto apprezzarlo. Spero un giorno di riuscire a equiparare questi opposti.

Hai un consiglio per i tuoi coetanei, affinché possano superare momenti di abbattimento in campo personale? Non una magica ricetta, ma qualcosa che li aiuti a vivere il quotidiano…

Di non farsi influenzare da chi parla troppo quando non ha mai stringato nulla nella sua vita. Se ti poni un obbiettivo giorno per giorno, aggiungi un mattone al muro e non demordere quando vedi la grandezza delle tue gesta. Ci vuole perseveranza e ricerca del talento.

Il brano è accompagnato da un video, pubblicato sul canale YouTube di Highersound Records, la casa discografica con la quale stai lavorando. Com’è nata l’idea del video, che ricordiamo, ha come regista Mattia Fara?

Nel video si vede molto come io sia ad un tavolo ad argomentare proprio con qualcuno che in realtà non si vede. Questo soggetto che rimane all’oscuro, sono le mie ansie, i miei problemi, le mie incertezze, che a volte si prendono gioco di me. E’ voluto che il destinatario di questa conversazione sia assente, come ho detto, perché penso che nonostante tutto, questo dialogo interiore dovrebbe essere così per tutti, dovrebbe lasciare il tempo che trova. È giusto analizzarsi, fa crescere, riflettere e non si è mai troppo grandi per farlo, ma fino ad un certo punto! Le incertezze e i problemi vanno analizzati ma non devi fartene troppo carico altrimenti portano solo ad esperienze negative verso noi stessi.
Doveva essere girato diversamente in principio ma causa zona rossa e tutto questa situazione che stiamo vivendo abbiamo optato per un video diverso e molto più mentale se vogliamo. Il regista è Mattia Fara che segue l’etichetta di cui faccio parte insieme a Federico Irace e altre persone che ringrazio e saluto!

Cosa speri resti negli occhi dei tuoi fan guardando il video musicale?

Spero principalmente che piaccia e che chi guarda si renda conto di questo principio al quale ruota attorno il video.

Come vive Rey, invece, il quotidiano? Quali sono le cose che fai sempre e quelle, invece, che vorresti fare di più, senza cadere nella monotonia?

Ho un lavoro principalmente e, ora come ora, la situazione ci permette di fare poco, ma nel mio tempo libero sono un appassionato di cinematografia e vario spesso le mie abitudini. Comunque oltre al canto sono un produttore di musica o per lo meno ci provo ah ha ha. Anche perché sono nato come produttore e poi mi sono trasformato in cantante.

In realtà nulla di ciò che faccio mi da monotonia perché cerco sempre di avere un continuo cambiamento proprio per risultare scontato e uguale al resto.

Ci sono momenti nella musica, che sfiorano la monotonia? Quali sono per te?

Sicuramente fossilizzarsi troppo sullo stesso genere e provare sempre le stesse cose che purtroppo molti dei miei colleghi coetanei fanno.
Io mi ritengo abbastanza variabile riguardo la musica che faccio, quando ritengo la situazione monotona provo a fare un genere diverso o a provar cose nuove, mi piace molto essere all’avanguardia

Grazie per aver risposto alle domande e in bocca al lupo per la tua carriera!

Grazie mille per avermi invitato qua con voi, è stato un piacere! 

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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