Fre ci racconta di “Gomorrista” e della sua musica
Intervista a FRE artista di Milano, per il suo singolo Gomorrista, in uscita ad aprile. Abbiamo rivolto alcune domande al giovane rapper che si occupa di sociale e racconta con ritmi la verità, allontanandosi dalle falsità.
Il suo brano Gomorrista, di cosa parla?
Generalmente non ascolto la musica di altri rapper per non influenzare quello che c’è di originale in me, ma ultimamente ascoltando la musica trap di altri artisti, più o meno grossi, mi sono accordo di una bella tendenza sul fare testi che tendono al “bosseggiante”. E’ evidente che sono argomenti ripresi dall’influenza della Tv o da Gomorra dove sembra che i buoni sono i cattivi, la realtà non è questa. Il Brano parla proprio di questo, spiega la mia visione. Niente di più niente di meno.
Com’è nato?
Non ricordo con esattezza, sicuramente abbiamo realizzato una produzione che richiamava un sound Gangsta. Avevo in mente di scriverlo già da tempo e avevo abbozzato un testo che nell’immaginario si collegasse a Gomorra. A quel punto mi è vento il lampo del titolo #GOMORRISTA e abbiamo realizzato questo pezzo. Siamo contenti del risultato, certo!? puntiamo a fare di meglio ma ci sono già delle cose molto buone.
Cosa pensa quando scrive i suoi brani?
Prima di dormire e quando mi sveglio, ho sempre in mente la mia musica che è proprio il primo e l’ultimo pensiero. Molte volte mi concentro molto sul cosa fare per cercare di arrivare a più persone possibili. Quella di scrivere i testi è un’esigenza quotidiana; durante le giornate ti vengono in mente tante idee e tanti argomenti, così inizi a sviluppare il concetto per poi arrivare a sviluppare il tutto insieme alla produzione. Il testo e la musica, insieme, raccontano qualcosa. A volte sviluppo tutto più velocemente a volte passa del tempo e l’argomento lo vado a riprendere perchè forse in quel frangente non era il momento giusto.
A cosa pone particolare attenzione, più alla musica o al testo?
Cerco di stare attento a tutto, un buon testo senza la musica giusta non funziona e viceversa, quindi cerco di lavorare nel complesso. Per fortuna anche se indipendente, non sono totalmente solo: più orecchie lavorano meglio. Poi bisogna essere VERI quindi non insisto troppo nelle modifiche.
Cosa la spinge a scrivere in modo così diretto e realista?
In realtà ho diverse sfaccettature e mi considero un diversamente rapper. Ho delle produzioni trap come delle produzioni dance, quindi posso essere diretto come in questo caso e fa parte del mio carattere, come posso essere più allegro e meno street o anche riflessivo. Dipende davvero da come mi sento, non seguo una linea per creare un prodotto omologato al rapper come immaginario collettivo, ma mi piace sperimentare come diversi artisti ultimamente stanno facendo.
Cosa vorrebbe per i giovani?
E’ una domanda che non mi sono mai posto, sicuramente quello che banalmente posso dire è di insistere sui propri sogni e sui propri progetti, al costo di sembrare matti, perchè forse una delle chiavi della vita è proprio quella di fare quello che realmente si vuole senza compromessi, la vita è una e la partita è iniziata e va giocata fino alla fine.
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