Il mondo piange Ezio Bosso

“La vita è una musica meravigliosa”

È la follia più grande che io abbia mai fatto”, si ritrovò a dire Ezio Bosso parlando dello spettacolo registrato con la Rai, Che storia è la musica nel Teatro Verdi di Bussetto, in provincia di Parma, dirigendo l’orchestra dell’Europa Filarmonica, da lui fondata nel 2017 e diretta in una serata in cui il musicista torinese racconta la musica classica attraverso le sue opere, i suoi compositori, in questo caso Beethowen, e gli strumenti che compongono l’orchestra.

Davanti alle telecamere, per la prima volta dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo e in compagnia di ospiti d’eccezione, che lo hanno accompagnato in quella serata, Ezio Bosso descriveva la musica, l’amore, la vita che scaturisce da essa, provando ad avvicinare i giovani al mondo della musica classica. Ma descrive anche la storia umana che si interseca fortemente con la musica, perché “la musica è vita”.

Se la storia è il nostro passato, ed è quello che ci rende uomini oggi, la musica classica può considerarsi il passato della musica, dalla quale tutti i generi moderni e non, prendono ispirazione, si evolvono. Bosso ci accompagnava alla scoperta di questo, dell’evoluzione della musica, facendoci ascoltare le opere che i grandi compositori avevano scritto per esprimere una moltitudine di sentimenti e li rendeva attuali, un po’ come si fa con i grandi scrittori.

Un uomo che è stato un grande musicista che riusciva ad esprimere il suo amore immenso per la musica attraverso le sue parole e i suoi discorsi. Guardando i suoi video, si nota la sua passione per un’arte che emana il sapore della vita.

Non solo uomo di musica, ma anche personaggio di spicco perché aperto alle discussioni, ai generi musicali e alle persone, accogliente verso nuovi modi di vita, verso le diversità, fiducioso nel prossimo, nella benevolenza del genere umano, capace di esprimere sentimenti con gesti inequivocabili, gli stessi che hanno reso la vita di Ezio Bosso particolarmente amata e ammirata.

Un uomo che ha saputo amare e farsi amare, che non si è fatto bloccare dalla malattia, ma ha continuato a seguire le sue passioni, trasmettendole a chiunque venisse a contatto con lui, che ha portato all’attenzione anche la solidarietà verso i più deboli, verso le persone che, meno fortunate di altre, rischiano di perdersi nel marasma dell’indifferenza.

Il mondo della musica, l’Italia, l’umanità, oggi hanno perso un grand’uomo. Negli anni a seguire, il vento racconterà incessantemente la sua forza e il suo coraggio, portando la sua storia nel libro indelebile della storia e delle musica.

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Sissi Corrado

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