Il nostro punto di vista su Lo schiaccianoci in scena al Teatro Vascello di Roma

Lo Schiaccianoci

ideazione e coreografia Massimiliano Volpini
musiche Pëtr Il’ic Cajkovskij
scene e costumi Erika Carretta
lighting design Emanuele De Maria
con i danzatori del Balletto di Roma

Andrà in scena al Teatro Vascello di Roma fino al 31 Dicembre Lo Schiaccianoci, spettacolo di danza del Balletto di Roma. La compagnia di balletto giovane e talentuosa ripropone una rilettura della famosa opera, idea e coreografia di Massimiliano Volpi, dove le classiche atmosfere natalizie lasciano il posto ad una rilettura metropolitana e fiabesca allo stesso tempo.

Durante il primo atto vediamo la presentazione di  Schiaccianoci, un giovane ribelle che scappa dall’ambientazione di sobborgo metropolitano, attraverso un’apertura nel muro che sul fondo del palco risulterà essere simbolo di separazione e passaggio da un mondo all’altro durante tutto lo spettacolo. Latte metalliche e materiali di riciclo, un albero di Natale fatto di bottiglie di plastica, fanno da sfondo alla danza alternata di Clara e i suoi e gli irruenti interventi dei topi che irrompono sulla scena cercando il latitante Schiaccianoci, fino all’unione di questo al gruppo di Clara e lo scontro con i topi che si risolve in una fuga oltre il muro: tutto risulta brillante e coinvolgente, grazie alla bravura dei ballerini e al talento di scenografo e costumista, e i due giovani ribelli tentano il salto nel mondo esterno a quello metropolitano, dove inizia una realtà di sogno fantastico.

Nel secondo atto ritroviamo il tradizionale viaggio tra danze diverse e personaggi bizzarri, massima manifestazione della bravura congiunta di ballerini e coreografia: abiti polimaterici perfettamente calzanti su tutti i personaggi, la sfilata di balletti che compongono il secondo atto ha indubbiamente soddisfatto tutta la sala che ha applaudito ogni singola performance.

Si arriva poi al finale: Schiaccianoci scompare dal palco come nella fuga ad inizio spettacolo, lasciando sola Clara nuovamente nella realtà metropolitana.

Intenso e innovativo anche nell’uso di luci e proiezioni video che da mere aiuto alla scenografia si fanno parte del racconto. Indubbiamente piacevole e coinvolgente, anche se il taglio umano dal risvolto contemporaneo, con personaggi umili e senzatetto relegati in una periferia metropolitana e separati dal resto della società da un grande muro, ideato da Massimiliano Volpi, non è sempre chiaro pur intuendosi a tratti grazie all’innovativa ambientazione.

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Carolina Taverna

Diplomata al liceo artistico e laureata in studi storico artistici con tesi in arte contemporanea.

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