In scena lo spettacolo Pop Art Revolution
Pop Art siamo noi
Dal 10 al 15 dicembre al Teatro Roma è andato in scena Pop Art Revolution, uno spettacolo scritto e diretto da Maurizio Francabandiera con Alessandro Campaiola, Federico Campaiola, Alessio Nissolino, Maurizio Francabandiera con la partecipazione straordinaria di Lorenza Giacometti. Lo spettacolo vuole rappresentare l’interiorità creativa degli autori.
Interessante è il connubio tra la pop art e le caratteristiche comiche che accompagnano lo spettacolo. Abbiamo rivolto alcune domande a Maurizio Francabandiera.
Da dove nasce il titolo del vostro spettacolo?
Il nome nasce perché quello che facciamo può essere riconducibile alla Pop Art di Warhol, tant’è vero che la locandina del nostro spettacolo precedente, intitolato solo “Pop Art” e di cui “Pop Art Revolution” rappresenta un’evoluzione, è proprio una rivisitazione della Pop Art di Andy Warhol: questo movimento, che mischia tanti elementi insieme, riesce ad esaltarne più di uno.
Pop Art è uno spettacolo teatrale divertente, ironico, che gioca molto sulla creatività degli autori. Ma è solo questo?
Pop Art non è assolutamente solo questo, Pop Art siamo noi: è la storia di quattro persone che si mettono in gioco per portare un sorriso, una risata nel cuore della gente facendo ciò che gli riesce facile, ovvero stare su un palco, recitare.
Mettete anche l’accento sulla difficoltà di scrivere una sinossi. Chi viene a teatro, per scegliere lo spettacolo, prova a capire almeno di cosa tratta, se lo interessa o meno. È vero che spesso, ciò che si legge, non è ciò a cui si assiste. La vedi più come una cosa negativa o positiva
La sinossi è un po’ come può essere oggi un trailer cinematografico: è difficile scriverla proprio perché non posso trasmettere con poche parole le emozioni che ho voluto dare scrivendo un testo o mettendo su uno spettacolo. La stessa cosa per i trailer: a volte dal trailer ci aspettiamo che il film sia meraviglioso e poi invece non è così, o viceversa. La sinossi è utile fino a un certo punto, magari per far capire di che genere si tratti più che altro, perché, per il resto, lo spettacolo si deve vedere, più di un film secondo me!
Se dovessi descrivere in tre parole cos’è Pop Art, quali sarebbero?
Pop Art è vita!
Siete anche doppiatori, cos’è più difficile, doppiare o andare in scena a teatro, consapevoli che lo spettatore sta lì, si sta emozionando o meno?
Sono due lavori completamente diversi: il doppiaggio è difficile per molti motivi, il palcoscenico lo è per altri, tra cui il fatto di esser visto lì per lì, di non aver modo di rifarla. Sono due cose diverse, meravigliose, totalmente estranee, ma allo stesso tempo molto vicine.
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