La foto del carabiniere, un ricordo commovente di Salvo D’Acquisto
In scena al Teatro Marconi di Roma, per il Marconi Teatro Festival, uno spettacolo intenso, emozionante, “La foto del Carabiniere“, di e con Claudio Boccaccini.
Lo spettacolo vuole ricordare la figura dell’eroe italiano, Salvo D’Acquisto che, alle porte di Roma, quando era carabiniere e durante la seconda guerra mondiale, si offrì ai tedeschi per salvare 22 cittadini italiani, condannati a morte dall’esercito tedesco. Una storia, la sua, che ha commosso l’Italia, rendendo la figura del giovane carabiniere, un simbolo di coraggio e valore.
Boccacini racconta la storia che suo padre Tarquinio, dopo molte insistenze, raccontò a lui. L’uomo infatti, conosceva davvero il coraggioso carabiniere napoletano, schivo, ricco di valori e amore per gli altri e come 21 uomini, doveva la propria vita a D’Acquisto.
Il racconto inizia da una fotografia che per caso viene ritrovata all’interno di una patente, quella del papà. Da qui i racconti della giovinezza e spensieratezza di un bambino degli anni ’60 che vede, osserva e scopre un importante ricordo che il padre conserva nel cuore e che porta un nome importante: Salvo D’Acquisto. Insieme a quella scoperta, viene narrata anche la vita tranquilla di una famiglia spensierata, quell’autore, con eventi dolci, divertenti, che raccontano anche di un periodo italiano.
La storia è di quelle vere che emozionano e raccontano di amicizia, nata a Palidoro dove il giovane napoletano prestava servizio e dove trovò la morte. E anche qui si passa da serate spensierate fino all’armistizio e alla ferocia delle SS contro gli italiani.
Lo spettacolo comincia in modo divertente, rilassante, fino a quando, il racconto si sposta sulla figura del carabiniere e sul suo ultimo giorno di vita arrivando a raccontare la tragicità di un momento storico che commuove lo spettatore. Ed è un ricordo fatto anche di gratitudine, quello espresso da Tarquinio, perché grazie al coraggio del giovane carabiniere, 22 famiglie poterono riabbracciare i loro cari, formando anche delle nuove famiglie, come la sua.
L’insegnamento che il padre lascia a suo figlio è racchiuso in una frase: “I gesti contano più delle parole” che ripete infatti nel testo, narrando le vicende passate. Il tutto è raccontato con affascinante incanto da parte di un attore che ha a disposizione un testo instancabile e un’interpretazione perfetta.
La scenografia ha pochi essenziali punti di riferimento, un attaccapanni e un tavolo con due sedie, che non sono mai utilizzati dall’attore, tranne che per pochi istanti, perché la concentrazione resta fissa sulla figura parlante che si muove sul palco. Lo spettacolo è accompagnato anche da piccoli intermezzi musicali che raccontano i momenti storici portati sulla scena. Un testo e uno spettacolo sicuramente impeccabile e molto sentito che lascia allo spettatore più di un’emozione.
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