La sincerità disarmante di Chiara Becchimanzi

Terapia intensiva, beata ignoranza per chi non si mette in discussione

Un personaggio unico e vulcanico, un’energia che traspare subito e che si prende, già dalla prima battuta, l’attenzione e l’affetto del pubblico: questa è Chiara Becchimanzi.

Descriverla in un’unica parola è alquanto difficile, se non impossibile. Chiara è una e molte, come lo sono le sue occupazioni: attrice, regista, scrittrice, autrice, stand-up comedian, opinionista, attivista e chissà, potrei continuare all’infinito! L’ho già definita una donna multitasking e posso solo riconfermare questo aspetto. Non si ferma a una sola descrizione e questo le ha dato la possibilità di portare avanti una carriera che le sta regalando successi e apprezzamenti.

Il Teatro de’ Servi di Roma ha ospitato il suo spettacolo Terapia intensiva – Beata ignoranza, il terzo capitolo di una trilogia che ha visto in scena prima Terapia di gruppo e poi Terapia d’urto, dio, patria e famiglia.

L’incipit è ben chiaro: chi sa di non sapere è saggio, chi non sa di non sapere è beato! Quale delle due è la scelta migliore, chi vive meglio e in quale situazione ci i sente più sereni? Beh, Chiara ne è certa: beata ignoranza! Beato chi si gode la vita lasciando le problematiche agli altri, chi non si preoccupa di nessuno.

La Becchimanzi è un fiume in piena e con la sua solita vivacità dialettica, si confronta con il pubblico, che coinvolge in maniera diretta, nelle sue riflessioni, che diventano le nostre. E gli argomenti non mancano. Si parla e riflette sulle donne, sul loro essere se stesse, sulla loro “emancipazione”. Non può mancare il riferimento a Nudo con il quale la Becchimanzi ha uno pseudo confronto in rete anche se sarebbe meglio dire che risponde per le rime alle delucidazioni che l’uomo da al ruolo della donna. Lei non fa altro che sottolineare e riflettere sulla figura femminile annientando le sue disquisizioni.

Quello è l’avvio dello spettacolo che non cambia. Il punto fermo è la sincerità disarmante della donna che candidamente ci porta in situazioni, eventi, momenti che possono essere capitati ad ognuno di noi, mentre con disarmante sincerità lascia cadere quel semino che pian piano germoglia fino a fiorire a fine spettacolo e che ci fa esclamare entusiasti, non solo attraverso l’applauso, ma anche con il pensiero, che sì, Chiara ha ragione, che se solo riuscissimo a riflettere con più attenzione, forse saremmo più convinte e appagate dalla nostra vita.

Al termine dello spettacolo, quasi due ore, ci si sente abbandonati, perché ad ascoltare Chiara Becchimanzi si potrebbe stare all’infinito, senza mai stancarsi. E di questo ne è conferma il grande successo che l’artista riscuote in tutta Italia, nei teatri in giro per la penisola che sono sempre pieni di spettatori, che apprezzano la sua ironia, la sua capacità di dialogare e di sviscerare verità che sono apprezzate.

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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