Le domeniche degli Appiccicaticci al Trastevere
Ogni volta uno spettacolo diverso, ogni volta un compagno di avventura che, senza copione, dirige la vita scenica di uno spettacolo.
L’improvvisazione è arte rara, è ricerca immediata di parole, è sapersi destreggiare con il proprio interlocutore e soprattutto con il proprio compagno di scena. E’ capirsi al solo sguardo e non perdersi e, se accade, sapersi riprendere. Tutto rigorosamente in diretta. Sandei è lo spettacolo che accoglie il Teatro Trastevere di Roma per una domenica al mese, dove in scena c’è Tiziano Storti, nella sua versione più riuscita: l’improvvisazione.
L’attore si diverte ancora tantissimo a salire sul palco e a improvvisare, che non è un gioco di parole, ma una vera arte che Storti non abbandona, ma segue con interesse e sempre con successo. Ogni volta uno spettacolo diverso, ogni volta un compagno di avventura che, senza copione, dirige la vita scenica di uno spettacolo.
Sandei – Le domeniche degli Appiccicaticci, è un impegno per Storti, poiché la domenica è in scena con due spettacoli, uno con inizio alle 21.00, l’altro alle 22.15 due generi diversi e una piccola pausa prima di tornare in scena.
Nel primo “Luigi” 2 attori 1 parola 60 minuti, andato in scena il 17 febbraio, accanto a Storti, Roby Rani, un improvvisatore eccellente, dinamico, inventivo, che segue il suo collega. Insieme a loro sul palco le musiche di Alessio Granato. Il loro è uno spettacolo che comincia in un aereo e attraversa una serie di situazioni, location, persone, fra le tante cose. Scoppiano risate e commenti dal pubblico, mentre l’ilarità sul paco contagia tutti, anche gli attori stessi.
Tutto da sol, nasce invece da una dimenticanza di due cantanti al Festival di Sanremo. I due hanno dimenticato la canzone e allora, aspettando di esibirsi, ne improvvisano altre, alla ricerca di quella che presenteranno sul palco. La particolarità di questo spettacolo, che mi ha da sempre colpita molto, è quella di prendere spunto da parole che il pubblico scrive su un foglietto prima di entrare in sala. Saranno quelle, prese una per una, a fare da spunto per battute e strofe. In questo spettacolo, ad affiancare Tiziano Storti, c’è il maestro Alessio Granato e, poiché la serata appare un proseguo della prima parte, sul palco, ad un certo punto, sale anche Roby Rani, per improvvisare un rap.
Trascorrere delle ore in compagnia degli improvvisatori, soprattutto se sono bravi, è un piacere. Non c’è mai una ripetizione, gli spettacoli sono sempre diversi l’uno dall’altro, come lo sono le improvvisazioni che animano il palco, e soprattutto si gioca con l’attualità, la musica del momento, l’attenzione sui media. Un’interazione con il pubblico divertente, fatta da alcuni degli improvvisatori più bravi, e poi cosa dire del protagonista: Tiziano Storti è fra i migliori in questo campo.
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