Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

Il profetico classico della fantascienza di Philip K. Dick

Philip K. Dick è ormai considerato uno dei maggiori scrittori statunitensi della seconda metà del Novecento; avendo scritto libri appartenenti di fantascienza, a lungo considerato un genere minore, ha faticato per ricevere l’approvazione degli ambienti accademici. “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” è probabilmente il suo libro più famoso, non da ultimo per il fatto che Ridley Scott trasse da esso ispirazione per girare il film Blade runner.

Nel 1992 un’altra Guerra mondiale, ha spinto l’umanità a colonizzare altri pianeti. Coloro i quali sono andati su Marte hanno a loro disposizione degli androidi che sono grosso modo degli schiavi, mentre chi è rimasto sulla Terra sogna di avere un animale vivente, e non una copia d’un animale che le compagnie tecnologiche producono.

Immagine da web

A San Francisco, in un ambiente metropolitano triste, depresso, distopico, vive Rick che di mestiere fa il cacciatore di taglie, ovvero deve ritirare gli androidi che da Marte fuggono per vivere sulla terra. Questo ritiro è una sorta di assassinio degli androidi stessi. Ma, se gli androidi non sono umani, si può considerare che “ritirare” essi sia un assassinio? La domanda di fondo di tutto il romanzo è infatti: che cos’è l’uomo e l’umano?

In un processo disumanizzante creato dalla futura guerra e in uno stato in cui la tecnologia è giunta a creare androidi simili agli umani, i quali sono costretti ad eliminarli, non si comprende più quale sia il confine tra l’umano e il disumano o l’inumano, tra la copia e la realtà, tra la tecnologia e il reale. Dick anticipa così questioni che saranno approfondite non solo dalla letteratura, ma anche dall’economia, dalla filosofia e dalla bioetica.

Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt

Antonio Sanges

Dopo avere vissuto in diverse città in Italia e in Europa, è tornato a Roma. Ha pubblicato libri di poesie e s'interessa di letteratura e teatro.

Leggi anche