Marco Zordan e I giorni dei Giusti
Insieme al direttore artistico del Teatro Trastevere per l’iniziativa di cittadinanza attiva I giorni dei Giusti
Al Teatro Trastevere di Roma un appuntamento culturale per la cittadinanza attiva: I giorni dei Giusti, promosso dall’Associazione culturale Teatro Trastevere che porta avanti le iniziative del teatro, diretto da Marco Zordan. Una iniziativa cominciata il 16 ottobre, giorno in cui si ricorda il rastrellamento avvenuto a Roma, del ghetto ebraico del 1943, perché è importante dare valore alla memoria.
Ne ho parlato insieme a Marco Zordan, da sempre attivo in iniziative a sfondo sociale e civile, attento osservatore della storia e impegnato nel dare valore proprio al ricordo che accompagna la vita di Roma e non solo. Ed è sempre un piacere ospitarlo sulle pagine di CulturSocialArt, avendo occasione di seguire il suo lavoro e impegno. Intanto un ringraziamento per il tempo che ci dedica.
Parte dal Teatro Trastevere l’appuntamento culturale per una “cittadinanza attiva”. Come nasce il progetto?
Il progetto nasce dal percorso che dalla pandemia in poi portiamo avanti come Teatro Trastevere, una volontà di coniugare Etica ed Estetica, portando questo desiderio anche fuori dalle nostre 4 mura.
Il teatro esce dalle mura dell’edificio teatro e si avvicina al pubblico, ma il Trastevere non è nuovo a queste iniziative che lo vedono protagonista nel quartiere. Come rispondono gli spettatori, i giovani, a questi cambiamenti?
Ogni volta che ci si propone all’esterno si dà sempre un’idea di presenza, si va incontro alle persone offrendogli un’alternativa e questo è sempre ben visto. Basta porsi in un’ottica di ascolto senza far calare dall’alto idee e suggestioni.
Qual è il filo conduttore degli spettacoli e delle visite in giro per Roma?
Il filo conduttore è la giustizia, ma non intesa come legge e relative applicazioni, ma come racconto di ciò che è andato storto nella storia più recente in modo da costruire un presente, per l’appunto, più giusto.
L’approccio del Teatro Trastevere è sempre diretto ai giovani, a nuove iniziative, come quelle legate alle visite guidate al Ghetto ebraico di Roma. Quanto è importante portare la conoscenza della cultura, in questo caso della città di Roma, tra i cittadini?
La conoscenza aumenta il gusto di ciò che si vede. Conoscere la città, gustarne i particolari, le Sue storie non può che farla amare maggiormente… ed è da lì che parte il desiderio di essere cittadini attivi in difesa della bellezza di questa città.
Tra gli eventi anche lo spettacolo Canzoni di Grazia e Giustizia, che parte da fatti storici reali. Cosa canta e di cosa narra lo spettacolo?
Lo spettacolo parte da un blog che curiamo io e Raffaele Balzano e che racconta gli incontri tra ingiustizie, cronaca ed importanti episodi storici, e la voglia di cantarli da parte di un musicista. Quindi tra monologhi e canzoni si ha la possibilità di cantare e narrare episodi che riguardano, il razzismo, l’intolleranza, la pena di morte, l’impegno civile etc. etc.
Quali sono le aspettative rivolte ai giovani che, forse, parteciperanno per la prima volta a questi spettacoli? E quelle rivolte agli adulti?
Le aspettative sono quelle di riuscire a stabilire, attraverso il teatro, che ci sono dei principi non negoziabili e che in qualsiasi modo la si pensi, alcuni steccati come, la libertà, la tolleranza ed il rispetto della vita umana, non possono essere superati.
Grazie di essere stato con noi e buon lavoro!
A voi!
I prossimi appuntamenti sono:
25 NOVEMBRE ore 20:30
Canzoni di Grazia e Giustizia
Spettacolo itinerante
23 NOVEMBRE ore 21
I Giorni dei Giusti
Teatro Trastevere
27 NOVEMBRE ore 11
I Giorni dei Giusti
a Villa Pamphili-Spettacolo itinerante
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