Nuova stagione all’Ar.Ma. Teatro
Ar.Ma Teatro – La nuova stagione teatrale
Il 21 settembre scorso, ha preso il via la nuova stagione del teatro diretto da Daria Veronese e Massimo Sugoni, con uno spettacolo scritto e diretto da Pierpaolo Saraceno, che insieme a Mariapaola Tedesco è stato in scena fino al 24 settembre con RADIO AUT – La voce di Peppino Impastato.
Lo spettacolo vuole ricordare il giornalista, attivista e poeta italiano ucciso dalla mafia nel 1978. L’ambiente scenico è diviso in due parti: da un lato la madre di Peppino che racconta, con occhi pieni di amore, il mondo del figlio, la sua lotta, la sua forza d’animo. Dall’altro, una serie di flashback, che ripropongono la vita di Peppino, le sue azioni, ma soprattutto la sua voce.
La programmazione continua il 6 ottobre con Dracmatica per la regia di Emiliano Dominici, conAlessandra Falca e Marina Mulopulos. Lo spettacolo, che sarà in scena fino a domenica 8, racconta la storia di due sorelle, due vecchie attrici di varietà, che vivono recluse in un appartamento in un futuro imprecisato, dove l’Italia e la Grecia (paese d’origine delle due protagoniste) sono in piena crisi economica e politica. La storia di Marina e Alexandra, in realtà, è la storia di una dolorosa presa di coscienza, in cui è necessario mettere da parte il superfluo per arrivare all’origine di un trauma. Non mancheranno battute, gag e risate, a volte ironiche, che sono un sardonico rispecchiarsi nel fragile destino di ogni essere umano.
Dal 13 al 16 ottobre è la volta di uno spettacolo liberamente ispirato a Il Minotauro di F. Durrenmatt.TAUROTANZ, con Jessica Leti, Lidia Di Girolamo e Silvia Miluzzi, con musiche originali di Matteo Colasanti. La storia del Minotauro come dio non voluto e la sua diversità è portavoce di un contenuto sulle donne che va oltre il sentimento di diversità rispetto ad un pensare comune o al rapporto con l’altro. La riflessione sulla donna, attraverso un testo originale che viaggia tra la tagliente ironia e la profonda analisi esistenziale, tocca diverse tematiche che spaziano dall’analisi del luogo comune, dei pregiudizi culturali, agli archetipi sociali della e sulla donna. Idea, testi e regia sono di Manuela Rossetti.
La compagnia Boccascena Teatro sarà in scena dal 20 al 29 ottobre con Giulio Cesare – Canone inverso di Diego Placidi.
Sei attrici interpretano i ruoli maschili sovvertendo la regola che ha accompagnato il teatro almeno fino al XVII secolo: solo gli uomini potevano recitare interpretando anche i ruoli femminili. Sulla scena, oltre l’Indovino, solo i personaggi fondamentali della storia: Giulio Cesare, Bruto, Marcantonio, Cassio e Casca. Lo svolgimento della rappresentazione subisce dunque una riduzione rendendo la visione adatta anche a uno spettatore occasionale. Il susseguirsi delle scene non avviene nell’esatto ordine degli eventi, poiché la storia si basa sulle visioni dell’Indovino. E’ proprio questa figura che guida lo svolgersi degli eventi. Elemento non presente nel testo di Shakespeare è il combattimento scenico che invece trova spazio all’interno di questa rilettura, e un’ambientazione retro-futuristica ispirata al mondo steampunk vittoriano e western nei costumi e negli elementi scenici.
Il 26 ottobre partono gli appuntamenti con Mauro Perugini. QUI E’ COSI’!!!, il titolo del format con cadenza quindicinale.
Più di uno spettacolo… forse un aperitivo… o magari una cena dove il pubblico sarà partecipe, elemento attivo e reattivo di un gioco, un’alchimia in cui si fonderanno intrattenimento, coinvolgimento, chiacchiere, visioni, idee, giochi, proposte, magie, musiche, poesie, cibi, ricette, libri, letture, consigli, risse, amplessi, orgasmi, insomma le solite cose o quasi
che non troverete mai in un teatro normale!
Un Teatro finalmente transgender, diverso, luminoso, non convenzionale, con musica ed ospiti.
Quasi un circo con la sua pista e il suo bravo direttore, che sarà anche anfitrione, chef, intrattenitore, mago, cicerone, comico, conduttore, ma anche attore, predicattore, mentalista, apripista, affarista, femminista, armonicista, musicista (perché limitarsi… quando il limite è la fantasia?)
Un appuntamento quindicinale che accompagnerà il pubblico per tutta la stagione, per uno spettacolo ogni volta nuovo e diverso perché nuovo e diverso sarà ogni volta il pubblico.
Dal 3 al 12 novembre ancora un testo di Diego Placidi: Alla fine tutti muoiono
Una commedia nera, grottesca, dalle atmosfere cupe e scure. Spettacolo piuttosto crudo e duro, nelle azioni e nel linguaggio. Quest’ultimo spesso incomprensibile e, forse, privo di senso. In questo marasma una sola certezza, l’ovvio finale … “alla fine tutti muoiono”.
Buon Compleanno, scritto, diretto e interpretato da Francesca Romana Miceli Picardi, sarà in scena dal 16 al 26 novembre.
Un viaggio lungo un’ora nella vita di un uomo qualunque, nel giorno del suo compleanno.
Un uomo che viene dalla classe media e che non aspira a nulla se non allo stravolgimento delle classi sociali. Un uomo che ha visto troppo e che si è talmente distaccato dall’umanità da scegliere la luna.
Si è scelto un posto tutto suo lontano dalla cattiveria e dalle miserie umane. Una voce amica ogni giorno, da lontano, lotta per riportarlo alla realtà, per riportarlo da lui.
Ancora un testo di Diego Placidi ritorna in scena a dicembre, dal 1° al 10. PERCHE’ AMO IL MIO PECCATO racconta la storia di Maria, non più bambina e non ancora è donna. Il solo peccato che abbia mai commesso è stato amare. Maria cammina triste, spaurita, disperata e quasi folle, lungo il viale dei ricordi. Suo compagno di viaggio un destino ormai nemico.
Pur rimanendo aderente al testo verghiano “Storia di una Capinera” a cui il testo di Placidi liberamente di ispira, viene messa da parte la costruzione epistolare. In ‘Perché amo il mio peccato’ sono stati aggiunti personaggi inesistenti nel testo originale, che rendono la storia molto più discorsiva. Lo spettacolo è ovviamente incentrato sulla protagonista Maria, sulla sua scoperta di una vita differente da quella a cui è abituata, ad un amore diverso da quello che pensava di conoscere. In questo viaggio dei ricordi, è accompagnata da un “Destino” che si concretizza con le figure mitologiche delle Moire.
Dal 14 al 17 dicembre 2017 sarà in scena Babà Musica, un testo di Manuela Boccanera, per la regia della stessa Manuela Boccanera e di Daria Veronese.
Diana, giornalista musicale, viene inviata in Brasile dalla redazione del giornale per seguire un festival di musica di bossa nova. Una notte, mentre fa rientro in albergo in compagnia di Carlo, amico e collega, si imbatte in Blanca. Cosa ci fa una bambina tutta sola, infreddolita e spaventata, su una scalinata a quell’ora di notte? La vicenda, fitta di mistero, nasconde una verità inquietante che Diana non avrebbe mai voluto scoprire…
Diana resterà in Brasile più del dovuto, si troverà costretta a fare i conti con un passato e una ferita ancora aperta, ma le si apriranno scenari umani e professionali davvero inaspettati. La pièce teatrale è il lungo racconto che Diana fa a sua madre, di rientro dal Brasile.
Gabriele Marconi, Claudia Spedaliere, Luca Pennacchioni e Valentina Mauro saranno i protagonisti di MI RICORDO DI TE scritto da Stefano Terrabuoni e diretto da Luca Pennacchioni, in scena dal 12 al 21 gennaio 2018.
È maggio e un piacevole vento caldo entra dalla terrazza nella casa di Erminia e Filippo. Si festeggia la promozione di lui. C’è un’aria allegra nella loro casa e nemmeno un antefatto spiacevole di Filippo sembra turbare l’inizio del pranzo. Ben presto, però la festa si rivela per Filippo un vero e proprio incubo: sconosciuti che dicono di essere suoi amici. Perché? Che ci fanno lì? E perché quella donna dice di avere una relazione con lui? E La gita a Vienna? È vero ricorda quella gita, ma era andata diversamente. Che succede in casa di Erminia e Filippo?
Una finestra che si affaccia sugli anni ottanta per passare una serata all’insegna del divertimento, ma soprattutto per non dimenticare!
Dal 26 al 28 gennaio un testo teatrale originale di Daria Veronese, racconta un episodio poco noto ma estremamente significativo dell’universo concentrazionario nazista, che sottolinea in modo eclatante il perverso e per certi versi ancora misterioso rapporto tra il nazismo e l’arte, ed esplora, se possibile, un aspetto relativamente poco conosciuto dell’attività dei campi di concentramento. Il dono di Hitler – Terezin: 1941-1945 è ambientato a nel ghetto di Terezin, vicino a Praga , dove la direzione del campo favorì il sorgere di una orchestra sinfonica di detenuti per la rappresentazione del Requiem di Giuseppe Verdi. Tra difficoltà e sofferenze inaudite, dopo mesi di prove in condizioni proibitive, la rappresentazione ebbe luogo, con sedici repliche, tra l’apprezzamento dei molti gerarchi nazisti presenti. L’esecuzione fu unanimemente giudicata perfetta e, alla fine delle repliche, tutti i componenti dell’orchestra furono inviati alle camere a gas di Auschwitz.
Lo spettacolo, prodotto nel 2004 con il contributo della Provincia di Roma, il patrocinio del Comune di Roma (consigliere del Sindaco per la città storica) e con il patrocinio della Comunità Ebraica di Roma, propone a contrappunto anche materiali testuali tratti dai documenti poetici dei bambini rinchiusi nel ghetto di Terezin e materiali documentari tedeschi girati tra il 1942 e il 1944 per sottolineare l’aspetto propagandistico appunto di dono che Hitler aveva fatto agli ebrei.
Ar.Ma Teatro
via Ruggero di Lauria 21
Telefono 06 39744093 – cell. 333 9329662
Mail: info@capsaservice.it
Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt