Quattro amiche si ritrovano cambiate
Ho bisogno che qualcuno mi dica che sto bene, al Teatro Basilica
Quante volte abbiamo pensato, sperato, avuto la necessità che qualcuno ci dicesse che stavamo bene? Quanto abbiamo ricercato questa persona, quasi una “divinità”, capace di leggere nel nostro intimo e far emergere la nostra debolezza, per poi essere capace di rilassarci e rispondere al bisogno di affermazione nel mondo infinito che è la mente umana?
Infinite volte, come infinite sono le volte in cui le persone non si sono sentite adeguate, comprese, sostenute e sollevate dai pensieri e i bivi della vita. Ognuno con le sue fragilità, con le sue perplessità, paure e necessità, alla ricerca di sostegno per non sentirsi sbagliati, diversi, imperfetti.
Da questa consapevolezza nasce Ho bisogno che qualcuno mi dica che sto bene, di Maria Teresa Berardelli con Elisa Di Eusanio, Giulia Galiani, Valentina Martino Ghiglia, Marta Nuti, dirette da Giacomo Vezzani andato in scena al Teatro Basilica di Roma. Un racconto dai risvolti comici, drammatici, ironici.
Quattro amiche che non si vedono da un anno, si rincontrano per una cena. Per loro quella era stata una costante fino all’anno prima, era un modo per passare del tempo insieme, quando si vedevano più spesso. Ma la vita le ha cambiate, portandole in direzioni diverse, chi per lavoro, chi per un figlio, chi per un viaggio, chi per necessità. Quell’anno le ha cambiate, ognuna con le sue piccole manie, preoccupazioni e paure.
Si, perché dietro ogni cambiamento delle donne, è presente una paura che le ha modificato la vita. C’è chi ha paura di lasciare il proprio bambino perché piccolo, ma al tempo stesso ha paura di non riuscire a tornare la spensierata ragazza che era un tempo, quando andava a ballare e si divertiva tutte le sere. C’è chi ha paura di uscire dalla propria casa e si inventa un viaggio in America Latina, per giustifica la sua assenza. Chi ha paura di perdere il potere raggiunto all’interno del lavoro perché è più semplice avere il comando su di questo che nelle relazioni. Ma c’è anche chi ha paura della propria trasformazione e di essere se stessa scoprendo desideri sopiti per ragioni diverse.
Una cena capace di mettere in crisi le quattro amiche, che si ripete a volte uguale a volte differente e che è capace di rivoluzionare le quattro donne, di farle mettere in gioco rimescolando le carte, con la consapevolezza di poter essere ognuna il contrario di quello che vive.
Le quattro attrici, ben guidate, si immergono nei loro personaggi trasferendo emozioni da un testo che non è sempre di facile lettura e che deve essere compreso con attenzione perché ricco di sfumature, a volte solo accennate. Ed è proprio per questo motivo che con la loro sapiente esperienza, riescono a comunicare con il pubblico. Di particolare attenzione gode il personaggio della Di Eusanio, che con il suo insaziabile desiderio d’amore e di sesso, riesce e ironizzare molto sul suo personaggio, rendendolo ridicolo e divertente. Uno spettacolo godibile per un pubblico attento e riflessivo.
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