Riaperta la più piccola casa medievale
Il piccolo gioiello è in Italia, precisamente in un piccolissimo paese dell’Abruzzo
Oggi le case si presentano di ogni tipo, grandi come le immense ville o appartamenti in cui vivono quelle famiglie che possono permettersi dimore simili e sempre molto poche, oppure piccole, ancor più piccole, se si pensa ai mini appartamenti di Tokio, che ospitano fino a tre persone e che sono spazi componibili. Un po’ come accadeva in passato.
A raccontarcelo è la più piccola casa medievale al mondo, riaperta a Goriano Valli, paese dell’Abruzzo e che misura solo otto metri quadri. La casa farà parte del MuDi, il museo diffuso del parco Sirene-Velino che sarà inaugurato a giugno. Nella casa riaperta al pubblico, pochissimo spazio che ha ospitato fino a 140 fa, Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani, una coppia di contadini che erano dediti ad aiutare gli orfani del vicino convento di francescani Osservanti di San Giorgio.
La loro vita legata più alla vita dei piccoli orfani che alla loro magnificenza. La coppia, infatti, possedeva un letto in legno con il materasso in paglia. Un tavolino e due sedie, un camino, una cassapanca, una conca, completavano gli arredi della loro casa. All’interno non c’era alcuna possibilità di avere servizi igienici e acqua corrente.
La vita della coppia era minimalista, dove le giornate si passavano al servizio del proprio signore e padrone o in mezzo ai campi fino a quando c’era la luce del cielo, per poi tornare a casa a riposare prima di riprendere una nuova giornata. Solo lavoro e riposo per tornare al lavoro.
Una vita semplice, in contrasto con quella del castellano, che viveva in castelli, dimore enormi per ospitare il castellano, la sua famiglia e buona parte della servitù. Sono queste le dimore che hanno affascinato sempre il Medioevo. Castelli da conquistare, difendere, luoghi sicuri in cui vivere.
Poca attenzione, in particolare da studenti, nello studio della storia, si dava alle case dei poveri, dei contadini, che da sempre sono state considerate il rifugio di chi non aveva nulla. Malsane, piccole, con nulla dentro, se non giacigli di poco conto. Eppure a riguardare dietro, la società appare sempre più simile. I pochissimi ricchi vivono in case ampie e ricche di oggetti, la maggior parte della popolazione, invece, resta relegata in case piccole e spoglie.
Eppure oggi, quanti torneranno a visitare quella piccolissima casetta che ha ospitato una piccola famiglia, ha assorbito la voce roca, quella gioiosa, quella disperata, preoccupata, che ha attraversato quelle povere assi, fino alla dipartita finale? Chissà, ma gli amanti della storia, sempre più numerosi e curiosi di ciò che abbiamo lasciato alle spalle e siamo riusciti a costruire, saranno interessati a scoprire quali conquiste ha ancora da affrontare l’uomo.
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