“Sulle spine” interpretato da Urbano Barberini
“Sulle spine” di Daniele Falleri con Urbano Barberini, al Teatro Due di Roma, ha rappresentato un rapporto particolare tra noir e commedia. I temi trattati dal testo, del tutto attualissimi, risvegliano l’attenzione dello spettatore.
Si affrontano, in maniera diretta, con ironia, argomenti che spesso sono scottanti e che mettono in discussione la percezione dell’io delle persone stesse.
Il testo, che ha esordito nel 1997, rappresenta la vita di Silio aspirante attore, contrastato nella propria vita dalle vicende familiari, cerca una via d’uscita attraverso l’ironia che cerca di salvaguardare la sua stabilità psicologica. Il suo atteggiamento arriva a modificare la propria vita.
Il protagonista, legato alla propria madre deceduta, ma della quale conserva viva la presenza non solo nella sua casa, racconta, mostrandola, la sua vita giornaliera. Non a caso, si scopre che la madre è defunta nella prima scena, quando, finita la penombra che avvolge la scena, appare nitida, sul palco, la lapida sotto la quale la donna è sepolta.
Il testo ha una serie di battute divertenti, mentre sulla scena si alternano varie scenografie, che raffigurano quadri diversi nei quali il racconto prende forma e si sviluppa con attenzione dei particolari.
Barberini si muove con grazia sul palco, in un dialogo dove accenti e dialoghi si sposano bene con la scena, riuscendo a tenere con attenzioni i tempi scenici. Questo è uno dei motivi per cui lo spettacolo appare ben costruito, non stanca ed è ricco di attenzione e determinazione.
Una delle chicche dello spettacolo è la canzone “Sulle spine” cantata da Donatella Rettore e scritta appositamente per lo spettacolo e che accompagna il finale dello stesso.