Tanti sogni, mille speranze
Le performance che hanno animato Narni Città Teatro
Tra gli spettacoli minori, non per intensità, quanto per durata e tempistiche, presenti al Narnia Città Teatro, ci sono state performance a cui ho assistito, che mi hanno lasciata sorpresa, incuriosita e con una serie di domande e pensieri su cui riflettere. Gli interpreti sono stati capaci di coinvolgere letteralmente lo spettatore e di portarlo all’interno del tema centrale della manifestazione: sogni sospesi.
Saurus, ho sognato di vedere i dinosauri… della Close-Act Theatre Company direzione artistica Hesther Melief e Tonny Aerts. Narni, terra resa fantastica dalle Cronache di Narnia, ha raccolto e custodito dentro di sé, la fantasia e i sogni dei tanti lettori. Tante persone, nei loro sogni, hanno immaginato un mondo con i dinosauri, o solo la possibilità di vedere questi enormi animali che hanno popolato la terra. E allora, perché non realizzare questo desiderio? Ecco, quindi, Narni invasa dai dinosauri, essere mostruosi, alti e con suoni da far rabbrividire i più temerari uomini della terra. Sono tornati per farsi notare, con il loro lungo collo e la testa dondolante, con la loro grande bocca, utilizzata per toccare e sì, per provare a spaventare. Nulla, però, se per qualche piccolo episodio, perché i più piccoli sono rimasti affascinati da queste creature che andavano in giro per la città.
Frock, ho sognato di essere… per la direzione artistica di Lucy Bennet, è una performance di danza, dove la musica originale di Hannah Miller & Oli Austin of Moulettes, coinvolge cinque ballerini Christian Brinklow, Jannick Moth, Annie Rose Grantham, Nadenh Poan, Emily Lue Fong. La performance eseguita da ragazzi diversamente abili, ha come tema il sogno di poter essere come si vuole, andando a scavare nel passato, dove tutto era diverso, dove ognuno doveva seguire un percorso preciso, fino ad arrivare ad oggi, dove ci si sente liberi di esprimere se stessi. acrobazie, passi, ritmi di questa compagnia inglese, sono stati apprezzati dal pubblico che ha seguito ed applaudito con entusiasmo la loro esibizione.
Sleeping Beauty, ho sognato la tecnologia… porta lo spettatore a riflettere sull’Intelligenza Artificiale, di cui tanto si parla oggi e che sta prendendo sempre più piede con il passare del tempo. La tecnologia si sta insinuando nelle nostre vite. Ha cominciato senza che ce ne accorgessimo, per poi arrivare a controllare le nostre vite, a dettare ritmi e a scegliere al nostro posto. Possibile che i giovani di oggi siano del tutto soggiogati alle regole di una macchina? Ma sarà opportuno? Sembra chiederci lo spettacolo che evidenzia le Generazione Z, mentre si lascia guidare dall’IA, mentre ci si chiede quante altre generazioni, antecedenti o successive, si sono lasciate coinvolgere in questo modo. La coreografia è di Nyko Piscopo, i danzatori sono Eleonora Greco, Nicolas Grimaldi Capitello, Leopoldo Guadagno, Francesco Russo.
Hamlet Private di ScarlattineTeatro, Gnab Collective produzione Campsirago Residenza performer Anna Fascendini script e direzione Martina Marti. Cartomante o semplice indagatrice del nostro essere? Hamlet Private è uno spettacolo per uno spettatore alla volta e si svolge in un ambiente intimo e privato, dove le domande di Amleto, inquieto personaggio così abilmente raccontato da Shakespeare, si intrecciano con quelle dello spettatore che, attraverso un mazzo di carte, intreccia la propria vita con quella del principe di Danimarca. È un colloquio intimo che si alimenta con la fiducia che performer e spettatore riescono a sviluppare nel lasso di tempo loro concesso. le domande, come le situazioni, si intrecciano e l’abilità dell’attore sta nel renderle più vicine a accoglienti allo spettatore. Un’emozionante riflessione sulla propria vita.
Rem. Sogni paradossali, ho sognato di entrare nel cerchio… un progetto di Ilaria Ceci, Valentina Dalsigre Cirillo, Claudia Grassi, Jacopo Riccardi testi di Matei Visniec con Valentina Dalsigre Cirillo, Claudia Grassi, Jacopo Riccardi e Agata Sala. Attraverso le sedi REM, presenti all’interno dello spettacolo, nelle stanze che hanno accolto spettatori e visitatori, ognuno ha potuto rivedere, ritrovare e sentire sulla propria pelle, attraverso le proprie emozioni. Un viaggio per riscoprire sensazioni e per adeguare il pensiero al sogno che ci segue, sia esso ricco di terrore, di paure, di certezze. Ogni sede REM ha avuto un suo trattamento specifico e particolare.
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