Awake, il terzo album dei Redeem

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Non averli mai ascoltati è davvero un peccato mortale perché i Redeem sono un gruppo rock esplosivo nella voce e nella musica. Awake, terzo album della rock band, è un insieme di brani senza compromessi che vuole lanciare un grido di allarme verso questo mondo che non riesce a superare uno dei periodi sociali peggiori.

I Redeem, gruppo svizzero, è composto da Stefano “Saint” Paolucci, Alessio Piazza e Simon Steiner e, da quando si sono formati, nel 2006, hanno calcato i palchi delle maggiori città europee.

Potrebbe sembrare che il gruppo si sia dato una spinta verso il pessimismo e l’accettazione di tutto ciò che può essere negativo all’interno della nostra vita, invece i brani lasciano sempre una nota di speranza. Ben 11 tracce da cui traspare una musica ad effetto, che coinvolge e un ritmo che riesce a penetrarti e a restare nella mente. Nelle canzoni, scritte da Stefano “Saint” Paolucci, sono espressi tutti i sentimenti della vita: odio, amore, gioia e dolore.

Le tracce raccontano di sonorità dure, potenti, energiche che vedono anche l’ingresso in sala registrazione del bassista Alessio Piazza. Non è un caso, con due giovani nomi italiani, che uno dei brani è cantato in italiano “La Luna”, una prima volta assoluta per la band e racconta i tormenti interiori di un ragazzo che è stato lasciato, in romantico stile rock. L’album si apre con l’esplosiva “Awake” che detta il ritmo di questo terzo lavoro, nn altro brano del nuovo album, “Borderline”, che è anche il primo singolo, è una ballata che racconta di una difficile relazione che prende gli aspetti del disturbo da cui è stato preso il titolo.

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Altri brani della band sono “Judgement Day” che racconta della società in cui la singola persona si piega alla volontà altrui e non alla sua, “Alter Ego” una narrazione della battaglia del proprio io, per poi passare ad argomenti diversi, come “Beautiful Day”, dedicata ai figli di Saint Paolucci.

The last Goodbye” il nuovo singolo, scritto per qualcuno che ha perso la propria moglie e che vuole farla finita, rappresenta, forse, il miglior brano del disco, non solo, ma è presente anche una versione acustica che rende la canzone dolcissima e indimenticabile. Qualcosa di davvero poetico.

L’album è una vera scoperta per il chi ascolta il gruppo per la prima volta, ma anche una conferma del percorso artistico di una band che riesce ad acquisire sempre maggiori fan per un hard rock sempre attuale.

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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