Capitan Harlock di Shinjo Aramaki

Il film d’animazione Capitan Harlock uscito nelle sale giapponesi a settembre 2013 e in quelle italiane il 1 gennaio 2014, diretto da Shinjo Aramaki e scritto da Harutoshi Fukui prende spunto dall’omonimo manga di Leiji Matsumoto. Realizzato con la tecnica motion capture in computer grafica, è un film per gli amanti del genere, anche se, a fronte di una spesa di realizzazione di 30 milioni di dollari e incassandone, nel mondo solo 17.137.302, risulta uno dei grandi flop della cinematografia internazionale. Va sottolineato, però, che l’Italia è il paese dove la pellicola ha incassato di più al mondo, ben 6.687.566 dollari.
La storia parte dal 2977 anno in cui l’universo vede la presenza di 500 miliardi di umani sparsi ovunque ma non sulla Terra su cui è vietato andare. Chi governa, la Coalizione Gaia, è ormai un’istituzione decadente e corrotta che detiene il potere in modo dittatoriale.
Capitan Harlock, con la sua Arcadia e il suo equipaggio, tra cui l’ufficiale Yuki, Yattaran e l’aliena Meeme, sono l’ultimo baluardo per la libertà ma per il governo sono un nemico da eliminare. Così, la Coalizione decide di mandare un infiltrato all’interno dell’incrociatore. È il giovane Yama, fratello minore di Ezra uno spietato e ambizioso comandante.
Il giovane entra a far parte dell’equipaggio rispondendo ad una domanda ben precisa: “Che cosa ti spinge a chiedere di essere arruolato?”, dopo un attimo di esitazione risponde “la libertà”.

Il giovane si distingue in un attacco, tanto che Yattaran, lo porta in giro per la nave spiegandogli il sistema di auto-rigenerazione della nave accenna dogli al funzionamento del motore a Darkmatter, una fonte di energia che vive in simbiosi con il Capitano. Successivamente Yama va in missione con l’ufficiale Yuki e, a causa di un imprevisto, viene salvato dallo stesso Harlock.
Fin dal principio Capitan Harlock è consapevole delle intenzioni del giovane Yama, ma gli dice che potrà ucciderlo dopo aver acquistato la sua libertà, che, in fondo, è la cosa che lo ha portato sull’Arcadia. Il giovane viene conquistato dal capitano e si allea con lui per liberare l’umanità dalla Gaia Sanction. Il resto del racconto lo lasciamo alla visione dell’anime.
Intanto segnaliamo che tra il film e la serie originale ci sono delle divergenze. Prima di tutto i tre personaggi Yama, Ezra e Nami, legati fra di loro, non sono presenti, che la Terra non è mai stata abbandonata dai terrestri, che la DarkMatter non esiste e non è legata alla vita immortale di Capitan Harlock, non esiste nemmeno la Gaia Sanction, che la stessa figura del Capitano appare, nel film più cinica e oscura, mentre nella serie e un inguaribile romantico.
In compenso, come dicevamo, il film è apprezzabile dagli amanti del genere e dagli estimatori del Capitan Harlock, anche se la cupa scenografia, soprattutto nello spazio, limitano la visione dell’Arcadia, un vero gioiello della fantasia nipponica. Lascia un po’ titubante anche la figura del capitano, che, nell’immaginario dei suoi fan, resta e resterà sempre un eroe senza macchia, romantico e attento alle necessità non solo del suo equipaggio, ma anche dell’intera umanità.
Capitan Harlock resta però, uno dei personaggi di maggior spessore dei manga, delle animazioni giapponesi, che hanno sempre visto in lui un cavaliere senza macchia, pronto a difendere l’umanità, anche se destinato ad una vita solitaria.