Cilento: scuola che mangia a Km0
Sembra strano, eppure nel Cilento c’è una scuola che mangia a Km 0. Il progetto, nato nell’Istituto Teodoro Gaza a San Giovanni a Piro, viene portato avanti con impegno dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Santa Mariana Policastro, in provincia di Salerno. Qui la preside, originaria della “terra dei fuochi”, ben conoscendo l’esigenza del nostro pianeta, ha dovuto vincere anche la riluttanza di alcuni genitori, ma sta portando avanti un progetto ambientale ormai da sette anni.
Orti sinergici, mensa a km 0, compostaggio, sono le attività che svolgono i bambini che mangiano in piatti di vetro, invece dei soliti piatti di carta o plastica, tutto per far comprendere ai più piccoli, che biologico, naturale e lavoro dei campi è importante per la crescita e la salvaguardia dell’ecosistema.
Al progetto partecipano tutti gli ordini della scuola, dalla scuola dell’infanzia alla media inferiore, insieme al personale scolastico. Tutti i bambini accompagnati dagli insegnanti, fanno lezioni anche nell’orto. Questo infatti, non è un luogo per insegnamenti solo di discipline scientifiche, ma si apre a tutte le altre materie che i bambini e ragazzi imparano a scuola.
Ogni classe si occupa della coltivazione di alimenti diversi, naturalmente ai più grandi sono affidate le culture più complesse, mentre quelle meno impegnative, vanno ai più piccoli.
Insieme gli alunni consegnano i frutti del loro lavoro alla cuoca che li cucina per loro. Tutto secondo i frutti che la terra offre ad ogni stagione. Naturalmente sono bandite dalla scuola le merendine, ma si può gustare un’ottima merenda a base di pane.
Oltre a questo, il progetto prevede anche la possibilità di esportare, all’esterno della scuola stessa, compostiere da orto-giardino e da balcone per quelle famiglie che ne fanno richiesta. Sono i bambini stessi che si impegnano a prepararle e, dopo aver spiegato agli interessati come si usano, si impegnano anche a controllarne il buon andamento.
Possiamo affermare che nel Cilento stanno nascendo dei veri esperti ambientali e che questa volta la scuola sta portando avanti un progetto innovativo, che potrebbe cambiare l’andamento delle esperienze scolastiche e la concezione sociale del vivere il nostro pianeta rispettandolo ed amandolo e non solo sfruttandolo.
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