Coppola riscrive il finale del Padrino

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Il regista statunitense ritocca uno dei suoi film più discussi dalla critica e dal pubblico

Esce questo fine settimana, in poche sale e in Home Video, in Italia uscirà il 10 dicembre con Universal Pictures Home Entertainment in DVD e Bluray, la riscrittura del “Padrino – Parte terza”, il film di Francis Ford Coppola, ritenuto dalla critica, una delusione e un vero e proprio colpo al cuore. Le aspettative del film erano altissime, ma alla sua uscita nel 1990, il film venne contestato dai critici che avevano amato i primi due, quelli del 1972 e 1974, nei quali veniva presentata una famiglia mafiosa americana, di origine siciliana, che aveva tanti collegamenti con quella che era considerata la realtà della vita del mondo mafioso. I primi due film conquistarono il pubblico, la critica, gli addetti ai lavori riuscendo ad aggiudicarsi nove Oscar e un guadagno, al box office di quasi un miliardo di dollari.

Tutt’altra storia ha avuto quello che veniva considerato il film conclusivo, la cui critica si potrebbe riassumere nelle parole del Washington PostNon solo una delusione, ma un fallimento di proporzioni tali che spezza il cuore”. Alla regia c’era uno dei registi più bravi del panorama internazionale, Coppola, che aveva sfornato film come Il grande Gatsby, Apocalypse Now, il cast era di tutto rispetto, poiché i personaggi principali erano i protagonisti dei primi due film, le aspettative altissime perché la trama avrebbe dovuto restituire il giusto finale alle vicende del padrino, parlando di mortalità e redenzione, a quella che era considerata una storia di altissimo livello emotivo, capace di conquistare il cuore degli spettatori.

Nei primi due vinceva la sceneggiatura, l’interpretazione, lo stile, cosa che, invece, decadde con il terzo capitolo, quello conclusivo. Cosa ne sarebbe stato di Michael Corleone?

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Il film, anche se candidato agli Oscar, non ottenne nessuna statuetta, denigrato dalla critica, non amato dagli spettatori che trovarono la narrazione di difficile comprensione. Gli attacchi non si fermarono e il regista dovette subirne tantissimi, preso di mira su molti aspetti: veniva da altri due flop “Cotton Club” e “Un sogno lungo un giorno”, inoltre per colpire lui, fu presa di mira anche la figlia Sofia, che nel film interpretava la figlia del padrino, scelta di corsa dopo il forfait di Winona Raider. Ma dietro a questa storia così lunga e difficile, che ha visto protagonista il grande regista, c’è la storia personale di Coppola, che in quel periodo passava un momento non proprio felice, proprio a causa del suo lavoro. È lo stesso regista che ricorda le sue difficoltà economiche e racconta che aveva bisogno di lavorare e quindi accettò di girare il film, insieme ai brevi tempi della Paramount che lo volevano pronto entro il Natale del 1990, accettò molti compromessi, ma rispettò tutti gli impegni presi.

Fu duro anche subire la critica sulla figlia Sofia, la cui interpretazione fu giudicata amatoriale.

Oggi il regista sembra volersi prendere una rivincita sul finale della storia del padrino. A cominciare dal cambio del nome “Mario Puzo’s The godfather coda: The death of Michael Corleone”, quello che era il titolo originale del film, cambiato dalla produzione per poterlo collegare ai primi due, ma in particolar modo, nella nuova riedizione, ci sono tantissimi ritocchi per chiarire la trama. Un restyle che il regista ha curato con attenzione per riportare in scena il racconto del mafioso più famoso del cinema, riscrivendone anche la fine, non facendolo morire, ma facendolo vedere vecchio. A 81 anni Coppola sembra immortalarsi in una delle sue pellicole.

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Sissi Corrado

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