Edoardo Pesce è “Spregevole” al teatro Ambra
“Spregevole” come solo la cruda verità può esserlo o come l’alta ironia. Ecco lo spettacolo di Dario D’Amato, interpretato da Edoardo Pesce, diretto dal giovane regista Gabriele Galli, andato in scena a Roma, al teatro Ambra alla Garbatella.
Spregevole è uno spettacolo provocatorio che, con decisione e forza, mette in luce aspetti caratteristici di una società, pensieri e attuazioni di persone che vivono nel contesto della ricerca delle conferme della propria superiorità. Non una scanzonata rievocazione, ma un attacco deciso alla società odierna con denunce verbali e ricerca di riconferme delle aspettative passate.
L’uomo protagonista del testo, si ritrova ad ascoltare le parole dell’Antico Testamento, da cui prende spunto per il suo dialogo, per le sue parole che lancia con odio, insofferenza, brutalmente, come dice il titolo, in modo spregevole e mette Roma al centro della città e dei suoi dialoghi.
Secondo D’Amato, dopo questo lungo sproloquio, il protagonista lascia però, “nel finale, negli spettatori un’incognita interpretativa basata sull’eterna dialettica tra Bene e Male“. V’è un po’ di tutto in questo spettacolo, un po’ di tutto in negativo, fino alla fine, solo il finale prova a salvare una prospettiva che per tutto lo spettacolo appare spregevole.
Edoardo Pesce si muove sulla scena padrone della sua stessa cattiveria spregevole che espone con noncuranza. Deciso nel ruolo che sembra calzargli a pennello, che lo pota ad affrontare un argomento così forte e poco delicato, che lo spettatore apprezza e partecipa alla sua rappresentazione.
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