Estate: ricordi di moda di un tempo

Immagine da web

Come si fa a parlare di moda quando si è  in quel periodo dell’anno cocente con il termometro che segna 38°, in cui si è talmente accaldati, sudati, sfatti, che non apri l’armadio per vestirti, giri per casa in mutande, ma apri continuamente il frigo in cerca di ‘fresco’
Beh, certo, molti sono in vacanza, ma tanti no, si muovono per casa come i nostri amici cani, cercando un posto refrigerato e quando lo trovano ci si “spalmano” sopra. 

Vi racconto però qualcosa che sa di moda che mi rimanda indietro nel tempo di circa 40 anni o più, quando era estate come adesso (ma in Sicilia, con qualche grado in più).
Non c’erano le ferie, forse perché anche il concetto di lavoro era differente. 
Si lavorava “alla giornata” e quindi le ferie non sapevi proprio cosa fossero. Se eri fortunato i tuoi genitori ti portavano a mare il giorno di ferragosto. Ma ricordo molto bene, bazzicando nelle reciproche sartorie di parenti di mamma e papà, il fervore lavorativo che c’era in questi giorni. Si avvicinava la festa patronale di  San Rocco e tutti pensavano al vestito nuovo fatto fare su misura per l’occasione. 

Quanto impegno, quanto lavoro. Lavoravano pure di notte, le domeniche, e io guardavo divertita  cercando di rubare con gli occhi le tecniche di lavoro
C’erano strati di organza, pizzi, georgette e tulle, colli ricamati, abiti lunghi, gonne a ruota. Cinture che diventavano fiocchi con strascico. Tutto agli occhi di una bambina appariva meraviglioso. 
Si creava senza essere stilisti, ma anche senza copiare, si plasmava la stoffa creando capolavori. E la rifinitura faceva la differenza, un tipo di orlo poteva completare e abbellire l’immagine del vestito. 
Ma un aspetto mi colpiva all’epoca: i clienti chiedevano l’esclusiva, nessun altro avrebbe dovuto  avere la stessa mise. Al contrario di oggi che si cerca di copiare, vestire come qualcun’altro. 

Era agosto, faceva tanto caldo ma quel 16 agosto si aspettava con cuore pieno di gioia perché finalmente potevamo passeggiare per il corso con vestiti fatti con strati di organza, pizzi, georgette e tulle, colli ricamati, abiti lunghi, gonne a ruota

A volte i ricordi diventano il presente e il presente svanisce come un ricordo lontano. (Massimo Valerio Manfredi) 

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Arianna Alaimo

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