Federico II è di scena al Festival inDivenire
Allo Spazio Diamante ancora teatro, con il Festival inDivenire che prosegue il suo cammino verso la data finale, fissata per il 14 ottobre.
Tra i tanti spettacoli divisi anche per orari, è andato in scena Fridericus della compagnia Drakkar Arti sceniche MAG – Movimento Artistico Giovanile. In scena Simone Ruggiero, che ne è anche il regista, Ilario Crudetti, Fabio Vasco, Valeria Nardella, testo di Annalisa Elba, con musiche originali di Marco Raoul Pedicini, scene e costumi di Anthony Rosa.
Il testo, peraltro ben scritto, narra le vicende del re Federico II, interessato alla pace, ma anche alla guerra, orgoglioso del suo successo come combattente o, come dice lui stesso, come figura di Anticristo, perché nato in circostanze particolari e visto da sempre come un dominatore. Lui, già scomunicato, senza perdere il favore del suo popolo, che lo seguirebbe ovunque, si ritrova a fronteggiare una nuova rivolta, nel suo regno. Viterbo è circondata e rischia di cadere, di bruciare e di sparire. Al re l’ardua decisione di scendere in campo o di punire, una volta finito l’assedio, l’esercito. A dargli consigli, che non segue spesso, il suo fidato consigliere, di origine arabe.
Ma Federico non è solo un condottiero e non lotta non solo sui campi di battaglia, ma anche nel suo focolare, dove tiene prigioniera, incatenata nelle sue stanze, la sua seconda moglie, Bianca Lancia, accusata di adulterio, la quale gli rivolge parole di amore.
Federico II è un re circondato da leggende, vicissitudini politiche e personali che lo portano ad essere considerato anche un “anticristo” dalla Chiesa cattolica, un uomo di cui anche la morte ha timore.
Una storia ben narrata che vede nell’interpretazione di Simone Ruggiero un ottimo interprete, deciso e incisivo in tutte le scene. Bravi anche i compagni di viaggio di Ruggiero, bravi interpreti delle vicende, attenti e determinati. Come forte e decisa è l’interpretazione di Fabio Vasco, resta incisivamente da insegnante quella di Ilario Crudetti, e si sale verso l’interpretazione decisa e dolce della Nardella.
Bello e interessante il testo della canzone interpretato da Valeria Nardella, che narra con dolci parole lo strazio di una donna incatenata.
Il testo affronta anche temi attuali, come l’accoglienza, il perdono, sottolineandone l’importanza e la necessità di dare uno sguardo attento agli eventi del passato per poter fronteggiare quelli presenti.
Belle e coinvolgenti le musiche di Marco Raoul Pedicini. Uno spettacolo che, come da copione di Festival, deve continuare a crescere!
Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt