Fino all’osso: tra i problemi alimentari
Su Netflix un film che parla di disturbi alimentari, tra anoressia e bulimia
I disturbi alimentari sono malattie che colpiscono in grande maggioranza i giovani e giovanissimi e, se non curate, provocano gravi crisi, capaci di portare alla morte. Si parla di anoressia e bulimia che, secondo gli ultimi dati riferiti al 2022 e pubblicati a marzo 2023, affermano che in Italia, solo l’anno passato, sono stati registrati 1,4 milioni di nuovi casi. Sono malattie difficili da debellare perché legate non solo al tempo in cui viviamo e alla percezione del nostro corpo in una società che ha fatto dell’immagine un dio del successo, ma sono anche legate alla psiche. Inoltre ogni caso è a sé e spesso fanno da incentivo crisi e particolari problemi psicologici non risolte. Si comincia da giovanissimi, ma non ne sono risparmiati nemmeno gli adulti.
Per molto tempo malattie del genere sono state tenute nascoste. Oggi, per fortuna, se ne parla, anche se ancora poco. Discutere, mostrare alternative e percorsi che aiutino a superare le difficoltà di queste situazioni, spesso prese sotto gamba dai familiari, possono diventare un deterrente, ma anche un inizio di terapia che riesca a far convivere i pazienti con quelle che sono importanti problematiche che si possono avere con il cibo.
È difficile raccontare situazioni e storie del genere, perché facilmente si può cadere in stereotipi, oppure non comprenderne il vero significato e banalizzare il tutto sarebbe altrettanto disastroso. Questo è anche uno dei motivi per cui la filmografia su questo argomento è minima e spesso si prediligono film-documentario che mostrino un’attenta analisi della situazione della malattia. Trattare argomenti così delicati significa approcciarsi con attenzione alla problematica, studiarla e cercare di offrire un prodotto mai superficiale.
Da poco è uscito su Netflix un film che racconta dei disturbi alimentari: Fino all’osso, film del 2017. La protagonista del racconto è la ventenne Ellen, interpretata da Lily Collins, che soffre di una grave forma di anoressia nervosa. La sua famiglia, preoccupata per il suo stato di salute, decide di mandarla in una casa famiglia, Threshold, diretta dal dottor William Beckham, interpretato da Keanu Reeves. Qui Ellen incontra altre ragazze che soffrono di disturbi alimentari, che provano a gestire proprio come lei questi disturbi. Sarà una convivenza all’inizio difficile, anche nel comprendere le regole della casa, che cercano di responsabilizzare il rapporto che tutti hanno con il cibo.
Questo periodo sarà anche un momento per la crescita di Ellen e per analizzare il suo rapporto con la famiglia, dove c’è un padre assente che non la sosterrà mai, infatti è un personaggio citato ma mai visto in scena, una madre troppo presa dalla sua nuova vita, e una famiglia acquisita, la nuova moglie di suo padre e la figlia di lei, che la sostengono maggiormente, tanto che la sorella, dopo l’intenso colloquio con la famiglia, le dice in modo serio “se muori ti uccido”, una frase che racchiude l’amore che prova per sua sorella.
Il film parla della situazione problematica e psicologica di Ellen, ma anche di quella familiare i cui componenti non riescono a comprenderne le motivazioni e sbagliano gli approcci, tanto che sarà il dottore stesso a fermare le sedute con la famiglia poiché ne nota l’inutilità. Il percorso che la giovane segue nella casa famiglia le permette di condividere quello con gli altri inquilini, tra cui un giovane ballerino, Luke, Alex Sharp, con il quale lega in modo particolare. Ma l’esperienza nella casa famiglia, che sarebbe dovuta durare sei settimane, non è produttiva, poiché la giovane continua a perdere peso e a non trovare nessun motivo per vivere, nemmeno nel suo talento artistico.
Le inquadrature che mostrano il corpo di Ellen assottigliarsi sempre più sono immagini forti che fanno riflettere sulla situazione del problema. Sono tanti i punti di riflessione che possono nascere dalla visione del film, ma in particolare emerge la necessità di parlarne, di farsi aiutare a livello psicologico da professionisti, ma è sottolineata l’importanza dell’aiuto anche alla famiglia.
Fa riflettere tanto anche il fatto che Lily Collins, la protagonista del film, in precedenza, aveva sofferto dello stesso disturbo e che ne era uscita dopo un lungo periodo di terapia. La Collins, però, non è la sola attrice che ha interpretato un film sui disturbi alimentari dopo averne sofferto, lo stesso era accaduto a Tracey Gold che nel film Per amore di Nancy del 1994, raccontava sempre la storia di una ragazza affetta da anoressia nervosa. Anche lei ne aveva sofferto da ragazzina e questo aveva rischiato di ucciderla. Questa realtà dovrebbe far riflettere la società moderna e i modelli che vengono offerti ai giovani ogni giorno.
Titolo: Fino all’osso (To the Bone)
Paese: USA
Anno: 2017
Genere: drammatico
Durata: 107’
Regista: Marti Noxon
Attori: Keanu Reeves, Lily Collins, Alanna Ubach, Carrie Preston, Liana Liberato, Brooke Smith, Kathryn Prescott, Lili Taylor, Ciara Bravo, Hana Hayes, Michael B. Silver, Alex Shap, Rebekah Kennedy, Maya Eshet, Joanna Sanchez, Leann Lei, Ronnie Clark, Ani Sava, Yindra Zayas, Don O. Knowlton
Sceneggiatura: Marti Noxon
Fotografia: Richard Wong
Montaggio: Elliot Greenberg
Musiche: Fil Eisler
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