Il ricordo malinconico di Lina

Diario di Lina è il nuovo spettacolo della compagnia Teatrodilina

Al Teatro Argot Studio di Roma è andato in scena lo spettacolo Diario di Lina della compagnia Teatrodilina scritto e diretto da Francesco Lagi con Anna Bellato, Francesco Colella, Leonardo Maddalena. Un nuovo testo di quella che viene considerata una delle compagnie più interessanti del panorama teatrale italiano.

Il tutto prende spunto dalla morte della cagnolina Lina, animale e a quanto pare mascotte della compagnia, amata e coccolata da tutti i componenti della stessa. Il rapporto tra attori e cagnolina è un reciproco rapporto d’amore, che si evidenziava con gli atteggiamenti della dolce Lina che ascoltava pazientemente le prove mostrando, con il suo comportamento, se le scene avrebbero riscosso attenzione e favore del pubblico o meno.

Ciò di cui si vuole parlare è proprio il rapporto tra essere umani ed animali, che spesso accompagnano la vita di molte persone e ne diventano parte integrante. Lina è un cane, ma è anche un’amica, una compagna, parte di ciò che i teatranti vivono. Non bisogna andare molto lontano nel tempo per ricordare quanto gli animali, nei secoli scorsi, erano leali compagni di viaggio e avventure.

Qui si celebra Lina e il ricordo della cagnolina scomparsa è un’occasione non solo per parlare di un animale al quale si era particolarmente affezionati, ma anche del teatro e dei teatranti, che con lei hanno condiviso momenti emozionati, felici, tristi. Ci si affaccia al ricordo tra il riso e la malinconia che una dipartita porta sempre con se. Attraverso questa chiacchierata fra i tre attori protagonisti, si ripercorrono anche le proprie vite, le faccende che animano il teatro, anch’esso luogo di intensa attività, vitale ed essenziale per chi lo frequenta e lo vive ogni giorno e le faccende che accadono al gruppo di attori.

Così, su un palco capovolto, che rappresenta già un modo di dialogare con il pubblico in maniera più intima, infatti gli attori si appropriano degli spalti e lasciano il palcoscenico agli spettatori, Bellato, Colella e Maddalena si muovono con fare naturale, tra un biscotto e un po’ di vino, immergendoci nel loro amore per Lina. Il pubblico segue e si diverte seguendo le battute degli attori, che non mancano di ironia.

E lo spettacolo diventa partecipazione ad un dialogo naturale tra i componenti della compagnia, che si rivelano quasi senza maschera, agli spettatori. È un testo poetico, dolce e romantico quello viene espresso, ma presenta in alcuni punti delle sfaccettature da rimodulare, perché permettono allo spettatore di perdersi nel dialogo.

In definitiva la prova dei tre protagonisti, rappresenta una buona gestione dello spazio teatro e una complicità che affiora sul palco. Nessuno emerge nel suo ruolo perché è lo stesso che appartiene a tutti, in una rappresentazione corale giustamente dosata.

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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